Alcune criticità della riforma secondo il Presidente della Repubblica Stampa
Il presidente della Repubblica ha promulgato la riforma Gelmini dell'università ed ha contestualmente indirizzato una lettera al presidente del CdM in cui auspica che con successiva legislazione ministeriale si risolvano «talune criticità» riscontrate nel testo. Sono quattro gli articoli oggetto di osservazioni del presidente della Repubblica. Egli considera «non coerente con il criterio del merito» la parte dell'art. 4 della legge di riforma dell'Università che prevede l'assegnazione delle borse di studio con una «riserva» che tiene conto dell'appartenenza territoriale degli studenti. Altra criticità da correggere è all'art. 6 che riguarda il titolo di professore aggregato. Il senso è chiaro, sottolinea la nota, ma «si attende che ai fini di un auspicabile migliore coordinamento formale, il governo adempia senza indugio all'impegno assunto dal ministro Gelmini nella seduta del 21 dicembre in Senato, eventualmente attraverso la soppressione del comma 5 dell'articolo», che consente di conservare il titolo di professore aggregato anche nei periodi di congedo straordinario per motivi di studio di cui il ricercatore usufruisce nell'anno successivo a quello in cui ha svolto l'anno d'insegnamento. Nel mirino anche l'art. 23 della riforma universitaria, sui contratti d’insegnamento, che appare «di dubbia ragionevolezza nella parte in cui aggiunge una limitazione oggettiva riferita al reddito ai requisiti soggettivi di carattere scientifico e professionale». Da limare infine anche l'art. 26 sui lettori di scambio, che, sottolinea il Colle, deve essere formulato «in termini non equivoci e corrispondenti al consolidato indirizzo giurisprudenziale della corte costituzionale».
(Il Sole 24 Ore 31-12-2010)