Via libera a uno sblocco parziale degli scatti degli stipendi dei docenti e ricercatori universitari Stampa

Via libera del Senato al DDL Gelmini di riforma degli atenei. Nel corso della giornata era arrivato il via libera a uno sblocco parziale degli scatti degli stipendi dei docenti e ricercatori universitari, bloccati dalla manovra di Tremonti. L'annuncio era arrivato dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che ha confermato le dichiarazioni fatte ieri, quando aveva chiesto a Palazzo Madama di accantonare alcuni emendamenti bipartisan all'articolo 8 del DDL di riforma degli atenei, che chiedevano lo scongelamento immediato degli scatti per tutti i docenti.

Sul piatto, ha spiegato Gelmini, verranno messi 40 milioni, per il 2011, più l'impegno a reperire le risorse necessarie per i restanti due anni di congelamento. Vale a dire, il 2012 e il 2013. La partita, nell'intero triennio, vale circa 300 milioni, 36, il 2010, 101, nel 2012, 162, nel 2013. In più, il ministro si è impegnata, sempre in accordo con il ministero dell'Economia, a recuperare una parte del taglio di 1,3 miliardi di euro al fondo ordinario di funzionamento delle università: «risorse - giudicate dalla titolare di viale Trastevere - indispensabili per un corretto funzionamento degli atenei».

«Una vittoria su tutta la linea», ha commentato il relatore al provvedimento Giuseppe Valditara (Pdl), mentre per Mariangela Bastico, del Pd, gli annunci del ministro hanno «il sapore di un risarcimento e lasciano intatti tutti i dubbi sull'effettiva reperibilità delle risorse».

Nessuna novità sul fronte dell'età pensionabile, che, per gli ordinari resta fissata a 70 anni (68, per gli associati), nonostante, in mattinata lo stesso ministro Gelmini, avesse dichiarato il proprio gradimento a un graduale abbassamento dell'età di collocamento a riposo, per favorire i giovani. Disco rosso anche ai ricercatori a tempo indeterminato, il cui ruolo andrà quindi ad "a esaurimento". (Il Sole 24 Ore 30-07-2010)