Stipendi non competitivi sul piano internazionale Stampa
Dobbiamo a un decreto legislativo del 1980, suggerito in gran parte dai sindacati, la struttura degli stipendi dei professori universitari: da allora sono divisi in tre fasce, ma in ciascuna fascia si progredisce per anzianità, fino a superare i livelli iniziali della fascia superiore. Il risultato è che gli stipendi iniziali della fascia più alta (i professori di prima fascia) non sono competitivi a livello internazionale. E praticamente impossibile che chi "viene da fuori" e ha le qualificazioni necessarie per vincere un concorso per professore di prima fascia, possa accettare di lavorare a 2.600 euro il mese, nella fase più produttiva della sua carriera scientifica. Solo chi è interno al sistema ed è in grado di trasferire, almeno in parte, l'anzianità maturata nella posizione precedente, può accettare di ricoprire in Italia una posizione di professore di prima fascia. Persino un interno avrebbe grandi problemi se dovesse affrontare le spese e le difficoltà di un cambiamento di sede senza un miglioramento di stipendio conseguente alla promozione. Non meraviglia quindi se è così poca la mobilità internazionale nella direzione dell'Italia. È difficile anche la mobilità interregionale. (A. Figà-Talamanca, Il Sole 24 Ore 28-07-2010)