HUMAN TECHNOPOLE. NE PARLA IL MINISTRO MARTINA Stampa

Human Technopole sarà un incubatore di laboratori nei settori della genomica, della nutrizione, del cibo e dell'analisi delle grandi masse di dati per lo sviluppo di una strategia di medicina di precisione al servizio dei cittadini. Questo progetto, accanto all'insediamento della nuova cittadella universitaria della Statale di Milano, sarà l'anima dell'intera area Expo riorganizzata, che dovrà vedere protagonisti operatori pubblici e privati grazie all'unità d'intenti consolidata tra Governo, Regione e Comune. Un ecosistema capace di attrarre investimenti in genetica, alimentazione e big data che già oggi ha mosso grande interesse tra aziende e realtà internazionali pronte a collaborare operativamente, facendo così dell'area il grande hub italiano della ricerca riconoscibile in tutto il mondo. Com’è noto, la redazione del progetto è stata affidata alla regia scientifica dell'Istituto Italiano di Tecnologia, ente pubblico di diritto privato. L'elaborazione della proposta è avvenuta nel corso di quattro mesi di intenso lavoro, coinvolgendo gli scienziati di lit, quelli di diverse istituzioni, fra cui i delegati delle università milanesi, le principali realtà cliniche della zona (Ircss) e diversi soggetti nazionali di massima rilevanza scientifica. La proposta, consegnata nel febbraio scorso, rappresenta un piano di lungo termine che prevede la realizzazione di una infrastruttura (large scare facility) recuperando edifici esistenti in cui potranno operare circa 1.500 ricercatori e tecnici, tra cui un centinaio di Principal investigator. Vogliamo misurarci con i migliori standard internazionali di riferimento e proprio per questo tutti, dal direttore scientifico ai responsabili dei diversi centri dello Human Technopole, verranno reclutati esclusivamente mediante bandi internazionali. Sempre per questa ragione da qualche settimana il ministero dell'Università e della Ricerca, nel suo ruolo di coordinatore degli attori coinvolti, ha inviato la proposta progettuale a un panel di valutatori internazionali indipendenti che daranno un giudizio sul piano di lavoro, comprensivo di tutte le prescrizioni utili per la finalizzazione del programma. La valutazione si concluderà entro la seconda metà di aprile e solo al termine di questa fase il governo definirà il livello d'investimento pluriennale da garantire e le modalità operative della gestione del progetto esecutivo, attraverso provvedimenti che saranno naturalmente vagliati dal Parlamento. (Fonte: M. Martina, CorSera 29-03-16)