L’onda propone una riforma alternativa Stampa

Adesso, per una buona volta, non si dirà più che i giovani italiani non partecipano alla vita politica del Paese. Per risvegliare l’attivismo c’è voluta la riforma universitaria più discussa degli ultimi anni e, più in generale, la situazione di dolorosa impasse che attraversa l’istruzione italiana nel suo complesso. Una mano offerta dalla multimedialità, ed ecco nascere il progetto “Altrariforma”, la riforma accademica voluta dagli studenti. L’affascinante e inedita idea è quella di creare un’alternativa al disegno di legge discusso nelle aule parlamentari e attualmente sottoposto al vaglio delle commissioni, di istituzionalizzare la protesta incanalandola su binari costruttivi e ragionevoli. Contenitore del fermento, come accennato, un wiki (wikisaperi.org), un immancabile gruppo di discussione su Facebook, e soprattutto un sito dal nome appropriatissimo, che allude all’intenzione di convogliare nel web le proposte di tutti gli studenti, creando una sorta di ideale e unica assemblea accademica nazionale. Più completa, dettaglio non trascurabile, perché vuole contare sull’apporto di tutte le componenti: studenti, dottorandi, docenti e cittadinanza. D’obbligo, a questo punto, accennare agli obiettivi dell’originalissima “controriforma”, con la dovuta avvertenza che si tratta pur sempre di contenuti in costante evoluzione, che fanno capo ai tre titoli della riforma: diritto allo studio, rappresentanza e partecipazione, finanziamenti. E che spaziano dall’effettiva concessione (quasi mai rispettata) delle borse di studio ai 30mila studenti idonei per legge all’abolizione della distinzione tra residenti e non residenti in ordine ai benefici su trasporti e alloggi; dall’istituzione di assemblee di facoltà periodiche ufficiali all’elezione diretta, senza grandi elettori, di tutti i componenti degli organi collegiali, fino all’autogoverno obbligatorio: nessun soggetto esterno come componente degli organi di governo dell'ateneo. Interessanti e senza precedenti altre tra le misure proposte: una carta di cittadinanza studentesca per l'accesso gratuito ai contenuti culturali, l’istituzione di organi di controllo da parte degli studenti per la qualità delle mense e dei servizi, l’introduzione del referendum accademico. Linee guida di una riforma che strizza l’occhio in maniera convinta alla democraticità, e che, è lecito temere, avrebbe costi di realizzazione importanti. Investimenti, probabilmente, anch’essi ragionati, dal momento che l’assemblea pone l’accento, tra le altre cose, sulla necessità di una lotta seria all’evasione fiscale nella contribuzione universitaria. Una Controriforma abbastanza seria, con un seguito non indifferente, che farà tanto parlare di sé. E costringerà, siamo sicuri, anche la Gelmini a sbirciare sul web. (Votailprof 12-04-2010)