La valutazione e la governance punti caldi della riforma Stampa

Un modello di finanziamento degli atenei fondato su un sistema di incentivi è stato elaborato da anni e in varie versioni, ma non è stato applicato, se non marginalmente. L’unico esercizio di valutazione della ricerca, compiuto dal CIVR per il triennio 2001-2003, è stato utilizzato, seppure in modesta misura, nella distribuzione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) 2009! Il DDL affida all’ANVUR, organismo che deve ancora essere costituito, la valutazione di tutte le attività degli atenei. L’iter dell’approvazione del disegno, l’elaborazione dei decreti delegati, il varo dell’onnivalutativo ANVUR implicano una concreta operatività di quest’organismo alquanto lontana. Gli impegni del DDL su valutazione e incentivi sono naturalmente importanti, ma la novità di cui oggi si ha bisogno è la rapida prosecuzione di ciò che è davvero cruciale per valutare gli atenei: la valutazione della ricerca.
Niente affatto risolutiva e fonte di nuovi pericoli appare la riforma della governance, impostata su un potere straordinario del rettore, su un Consiglio di Amministrazione (CdA) non elettivo e che diviene l’unico organo deliberante dell’ateneo, su una consistente presenza nel CdA, almeno il 40%, di membri esterni all’ateneo. Il potere dei rettori è già notevolissimo. Non ha dato grandi risultati e non certo perché i rettori difettavano di competenze gestionali. La “comprovata competenza ed esperienza di gestione ... nel settore universitario”, richiesta per i futuri rettori dal DDL, non garantisce nulla e non è condizione necessaria di nulla, se poi significa qualcosa. Un cambiamento di rotta qui sembra proprio necessario. Fondare la riorganizzazione degli atenei non sul maggior potere del governo centrale, ma sulla maggiore forza e autonomia delle unità di base della ricerca – i dipartimenti – è una correzione di rotta che auspichiamo fortemente nell’iter parlamentare in corso. Del resto, l’innovazione più interessante del ddl è proprio il focus sui dipartimenti, ma il ddl va timidamente in questa direzione. La scelta cruciale è rendere i dipartimenti direttamente responsabili dei risultati conseguiti nella ricerca. (P. Potestio, A. Rustichini, ISSNAIF - The Italian Scientists and Scholars in North America Foundation 03-04-2010)