ISTRUZIONE E RETRIBUZIONI. IN ITALIA BASSO TASSO DI LAUREATI E BASSA RETRIBUZIONE Stampa

Mettendo in relazione la percentuale di individui troppo istruiti (overeducated) con le retribuzioni medie per classe di laurea magistrale, si osserva che al crescere della percentuale di individui troppo istruiti non corrisponde alcuna significativa variazione nelle retribuzioni. Il punto cruciale è che i laureati guadagnano troppo poco, nel nostro Paese, sia quando sono troppo istruiti sia quando sono qualificati il giusto per l'attività che svolgono. Secondo i dati OECD (2018), posta uguale a 100 la retribuzione degli occupati in età 25-34 anni senza diploma (ISCED 1-2), la retribuzione dei laureati sale a 138 in Italia, ma sale molto di più sia in Europa (161) sia nella media dei Paesi OECD (172). Ci sono Paesi, come il Regno Unito, in cui un'alta percentuale di giovani laureati si accompagna a una retribuzione molto più elevata di quella degli occupati meno istruiti; ci sono Paesi come la Corea dove la percentuale dei laureati nella popolazione è altissima, anche se la loro retribuzione è leggermente al di sotto della media OECD; ci sono Paesi come la Colombia, dove i laureati sono così pochi che la loro retribuzione è quasi il triplo di quella degli occupati senza istruzione. E poi c'è l'Italia, tutta sola, con basso tasso di laureati e bassa retribuzione. E se a causa dei bassi salari i giovani laureati, dopo aver completato la loro istruzione in Italia, se ne vanno a lavorare altrove, il danno sociale è certamente maggiore di quello della "troppa istruzione". (F: L. Rosti, IlSole24Ore 09.01.23 su dati AlmaLaurea)