LA RIFORMA SULL’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO Stampa

Il decreto Aiuti ter anticipa quanto già previsto dalla legge n. 71 del 2022 sulla riforma dell'ordinamento giudiziario e del Consiglio superiore della magistratura. Il provvedimento, infatti, dispone che al concorso per la magistratura ordinaria potranno partecipare anche i neolaureati, una volta concluso un percorso universitario non inferiore a quattro anni di durata. Come riporta il Sole 24 Ore, oltre al rischio di perdere i fondi stanziati dal Pnrr, sono i numeri a dimostrare l'esigenza di ampliare la platea di magistrati: negli uffici giudiziari ne mancano 1.617 su 10.558 in organico, si tratta di una scopertura del 15,32%. Nell'ottica di rendere più celere la definizione dei concorsi, si dispone che i professori universitari, membri della commissione di concorso, potranno chiedere direttamente al proprio ateneo, e senza necessità di un decreto ministeriale, l'esonero parziale o totale dall'attività didattica, in modo da dedicarsi alla correzione degli elaborati a tempo pieno. Sulle specifiche delle nuove modalità di concorso sarà un decreto ministeriale apposito a fornire tutte le informazioni utili. (F: A. Canzonato, L'economia 20.09.22)