PROCEDURE DI RECLUTAMENTO E PROCEDURE DI AVANZAMENTO DEI DOCENTI Stampa

Da qualche mese le università non hanno più la possibilità di bandire procedure per l'avanzamento da professore associato a ordinario riservate ai docenti «interni» in possesso della relativa abilitazione. È del tutto naturale che un professore associato desideri diventare ordinario, ma questo passaggio, se si realizza, non comporterà di per sé alcun cambiamento nell'offerta formativa della struttura alla quale appartiene. La sua università può avere interesse a bandire un posto di prima fascia nel suo settore, per le ricadute connesse al potere e al prestigio (o anche semplicemente per offrire un'opportunità a un docente e studioso ritenuto meritevole), ma si assume così il rischio, in caso di vincitore esterno, di dover pagare un altro stipendio (e non semplicemente la differenza) per un nuovo docente del quale forse non aveva bisogno, compromettendo così anche la possibilità di procedere con altri bandi. Per non parlare della delusione di chi vedrà occupata da un altro la «prima» fascia alla quale aspirava.
Quello della confusione fra procedure di reclutamento e procedure di avanzamento è il vero problema, che continua a essere eluso. È vero che l'eliminazione delle procedure riservate potrebbe rendere più difficile il passaggio a ordinario di candidati abilitati ma non sufficientemente «forti». Ma è purtroppo ugualmente indubitabile che cresceranno anche le tentazioni, compresa quella di non bandire e mortificare così ulteriormente colleghi che ben meriterebbero il pieno riconoscimento dei risultati del loro lavoro. (F: S. Semplici, CorSera 12.04.22)