LA NASCITA DELLE UNIVERSITÀ Stampa

Il più importante e vasto studio sulle origini delle università risale alla fine del XIX secolo: fu elaborato da Hastings Rahdall (1858-1924) e pubblicato da Clarendon Press di Oxford nel 1895. L'opera dell'autore britannico resta ancora un riferimento importante: si intitola "The Universities of Europe in the Middle Ages", e il primo dei due volumi tratta dei più antichi centri di alti studi, dalla scuola di Salerno alle università di Bologna e Parigi. Il secondo volume riguarda gli atenei sorti in Italia dal XIII secolo e gli altri nati in Spagna, Francia, Germania, Scozia e Inghilterra. L'organizzazione stessa dell'opera mostra quanta rilevanza avesse la tradizione italiana in questo campo. L'opera completa è stata ristampata negli anni '80 da Oxford University Press.
Rilevante è anche un altro ampio studio, seppur non universale, uscito in tre volumi e più tomi, dei quali l'ultimo nel 2021: è "Almum studium papiense. Storia dell'Università di Pavia" curata da Dario Mantovani. L'opera dà conto non solo di questa università lombarda che, aperta nel 1361, è divenuta una delle culle del diritto e dell'arte medica nel nostro Paese, ma anche di come insieme ad essa si è evoluta la città. Nel 1979 è stato costituito il Centro per la storia dell'Università di Pavia, che, diretto da Dario Mantovani, ha raccolto la vastissima quantità di documenti trasposta in questa monumentale pubblicazione, il cui primo volume, riguardante le origini dell'ateneo, è uscito nel 2011, a 650 anni dalla sua fondazione, per i tipi di Cisalpino (pagine 782).
Jacques Le Goff nel suo "Gli intellettuali nel Medioevo" (Mondadori, pagine 190) in monasteri, abbazie, scriptoria, permise lo svilupparsi di un diffuso tessuto di studi e ricerche. In questo, il ruolo specifico ricoperto dalle nascenti accademie è descritto da Paolo Rosso in "Le università nell'Italia medievale. Cultura, società e politica (secoli XII-XV)" (Carotti, pagine 348).
Il tema è esplorato anche da Pierre Riché e Jacques Verger in "Nani sulle spalle dei giganti" (Jaca Book, pagine XII-301): la metafora è di Bernardo di Chartres che operò all'inizio del XIII secolo esortando i suoi allievi a conoscere il lavoro dei pensatori antichi e dei santi. Allora la cultura era inseparabile dalla religione, e Pietro Del Negro in "La nascita delle università di Stato tra Medioevo ed età moderna" (II Mulino, pagine 174) mostra come il corpo del sapere laico si sia sviluppato da quel terreno (v. nota successiva). Oggi forse è tempo di rivalutare quelle lontane, quanto proficue origini.
(F: L. Servadio, Luoghi dell'Infinito CNR 09.11.21)