RICERCA. VALUTAZIONE CON FUGA DALLE RESPONSABILITÀ DELLE SCELTE Stampa

Ancora più profondi rischiano, però, di essere i danni di un sistema di valutazione delle carriere e delle istituzioni di istruzione e ricerca che ricerca, in tutti i settori, la rigorosa quantificazione dei dati. Ho già chiarito altrove di considerare utile il contributo degli strumenti di informazione bibliometrica e di valutazione istituzionale: questo però a patto di conoscere gli attori che sono sul “mercato”, i metodi di raccolta e di elaborazione dei dati, la natura degli input, il valore dei risultati comparato tra i vari istituti di rilevamento, e non ultima l’effettiva adeguatezza del settore di studi a un’analisi del genere. Anche in America del resto questi elementi hanno sempre avuto valore di informazione, rappresentano la base ineliminabile per conoscere, in un mondo della ricerca sempre più vasto, qualcosa su chi si ha davanti. Ma da questa base sarà poi il Dipartimento a scegliere chi assumere, e sarà la Fondazione o l’ufficio pubblico che gestisce il finanziamento a decidere chi finanziare, eventualmente facendo scelte diverse dai ranking disponibili; visto che si tratta di informazioni di pubblico dominio, simili scelte dovranno naturalmente essere motivate di fronte all’opinione pubblica, e ci possono essere moltissime buone ragioni di natura politica o di opportunità per articolare le decisioni in modo diverso da quanto le classifiche imporrebbero.
L’Europa, invece, sembra sempre più voler promuovere a tutti i livelli la tendenza a demandare completamente le proprie scelte agli strumenti di informazione, tanto che l’attivazione di meccanismi di valutazione quantitativa (spesso pubblici e quindi unici, non in competizione per la qualità) è un elemento primario nelle agende dei governi coinvolti. Con la necessità di valutazioni oggettive sul piano continentale si registra quindi una fuga dalle responsabilità delle scelte, demandate a meccanismi che invece avrebbero l’unico compito di offrire informazioni attendibili. Pur tra le mille differenze tra i due ambiti, qualche analogia si può trovare col ruolo nel mondo finanziario delle agenzie di rating.
(Fonte: A. Mariuzzo, linkiesta.it 13-05-2012)