RICERCA. L’ACCADEMIA DEI LINCEI CHIEDE TRASPARENZA NELLA VALUTAZIONE Stampa

Sul sito Roars, esperti di valutazione hanno scritto degli articoli piuttosto tecnici in cui si sono discussi i vari punti critici della Vqr. Quello che si è chiesto a gran voce dal sito Roars, non è stato di bloccare la valutazione perché si è contrari, “a prescindere”, magari portando argomenti strumentali per ottenere alla fine questo obiettivo. Piuttosto si è chiesta trasparenza nelle procedure e soprattutto dei criteri di valutazione che siano all’altezza di quelli adottati nei paesi in cui la valutazione nazionale è da tempo una realtà. Tutto questo, purtroppo, non è avvenuto: al contrario l’Anvur ha pigiato sul pedale dell’acceleratore portandosi avanti anche in altri ambiti. Questa volta la critica viene da un’istituzione al si sopra di ogni sospetto: l’Accademia dei Lincei, la più antica accademia del mondo, massima istituzione culturale italiana, e consulente scientifico e culturale del Presidente della Repubblica. Nella lettera, che la Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche, ha scritto al Presidente della Repubblica, guarda caso, si ritrovano molti degli argomenti discussi sopra: “Che per tutte le aree siano resi espliciti i criteri della valutazione … i criteri per la scelta dei revisori”, punti che possono essere riassunti nella parola “trasparenza”. Inoltre si chiede che “laddove la composizione dei Gev (ndr, valutatori) risulti squilibrata … a favore di una corrente scientifico-disciplinare … si provveda a correggere tale situazione con l’individuazione pluralista degli esperti revisori facendo ricorso … alla stessa Accademia Nazionale dei Lincei”.
(Fonte: F. Sylos Labini, FQ 18-05-2012)