FIRB 2010. PERCHÉ NON PRENDONO ANCORA SERVIZIO I RICERCATORI VINCITORI Stampa

Solo nell’ottobre 2011 si è conclusa la sezione dei progetti presentati per i bandi FIRB 2010 con un ritardo di oltre due anni tra l’avvio del bando e la pubblicazione dei vincitori. Ritardo che ha significato per le amministrazioni universitarie dover aggirare le norme sulla perenzione delle risorse non spese. Sulla base della legislazione vigente e delle norme europee i ricercatori vincitori che non siano già strutturati nelle università, devono essere inquadrati come Ricercatori a tempo determinato (art. 21 comma a) nelle varie sedi. Tuttavia le norme in essere per il reclutamento come ricercatori a tempo determinato non prevedono deroghe al concorso pubblico per “chiamare” questi ricercatori senza dover attivare una procedura concorsuale comparativa. Per aggirare le incertezze dell’amministrazione e l’ambiguità delle norme il MIUR ha valutato che l'unica possibilità che l’amministrazione pubblica avesse per attribuire loro il contratto fosse quello procedere alla "chiamata diretta" che, ai sensi della legge 240, richiede il giudizio da parte di una commissione "ad hoc", costituita da tre professori ordinari dello stesso SSD. Che ricercatori di progetti di eccellenza come i FIRB debbano essere nuovamente valutati per poter semplicemente accedere ad un contratto che spetterebbe loro di diritto è il risultato di norme scritte in maniera confusa, senza tenere conto di quelle vigenti, che non possono essere applicate senza deroghe specifiche, e che denotano un accanimento centralistico e burocratico nonché l'inefficiente governo di problemi complessi. Nel caso dei FIRB, tuttavia, anche l’escamotage individuato dal Ministero non è ad oggi bastato, poiché sono molte le amministrazioni che non avendo ricevuto alcun documento ufficiale dal MIUR che certificasse il superamento delle prove nazionali da parte dei ricercatori non hanno ancora fatto prendere servizio ai vincitori nonostante il fatto che il 1 aprile scorso siano partiti i progetti. Le responsabilità di questa situazione sono del Ministero che non ha chiarito il percorso individuato gestendo in maniera confusa il processo di accompagnamento e attuazione dei progetti FIRB.
(Fonte: Flc Cgil 07-05-2012)