GERMANIA. IL 67 PER CENTO DEI LAUREANDI STRANIERI VUOLE RESTARVI DOPO IL DIPLOMA Stampa
L'economia della Germania va a gonfie vele. Il problema di Berlino è che mancano lavoratori specializzati, non ci sono abbastanza diplomati e ricercatori, mancano ingegneri e medici. E si cerca di attrarre i giovani stranieri. Quasi l'80% degli studenti venuti da fuori che stanno seguendo un corso di specializzazione, o frequenta l'università, dichiara di voler rimanere in Germania dopo il diploma. Solo la Svezia ha una percentuale simile (il 75,7%), contro il 65,5% della Francia, il 65% dell'Olanda e il 51,4% della Gran Bretagna. Negli ultimi dieci anni, scrive Die Welt, mentre gli inglesi hanno posto ostacoli all'immigrazione, in Germania si è cercato di abbattere gli ostacoli burocratici. Come sempre, in questi sondaggi europei l'Italia viene dimenticata. La percentuale di chi vuole restare è del 67% tra i laureandi, contro il 48,7% del Regno Unito. Il 48,8% ritiene di avere buone possibilità di trovare il lavoro desiderato dopo il diploma, in Francia sono poco più del 31%. Al momento, gli studenti stranieri sono circa 200 mila. Il 60% in più rispetto a dieci anni fa. Le università tedesche sono considerate migliori e più accoglienti di quelle americane, o britanniche o francesi. Il costo della vita nelle grandi città è inferiore a quello di Parigi o di Londra. L'unico ostacolo è quello della lingua. Il tedesco continua (a torto) a essere considerato più ostico dell'inglese. Non ci sono problemi di integrazione o, comunque, sono inferiori rispetto ad altri paesi europei. Ma ci sono ancora problemi. Solo il 26% di chi desidera rimanere ci riesce. Per chi viene da paesi non comunitari, il permesso di soggiorno è di un anno e mezzo se non si riesce a dimostrare di avere già un lavoro. Un diplomato ha bisogno di più tempo per trovare il posto desiderato, senza dover accettare in fretta la prima proposta per paura di dover ripartire. «Gli studenti stranieri sono un potenziale che non dobbiamo sprecare», dichiara Annette Schavan, ministro dell'istruzione. Si vuole creare una «Young talent card» che conceda diritti particolari a chi si è diplomato in Germania, e sarà consentito svolgere un lavoro già durante gli studi per arrotondare le entrate. (Fonte: R. Dina, ItaliaOggi 05-05-2012)