LA MINISTRA MESSA IN PARLAMENTO (COMMISSIONI RIUNITE, VII CAMERA E 7A SENATO) SOTTOLINEA ALCUNE QUESTIONI IN SEI ORDINI E LE RIFORME DA ADOTTARE Stampa

La prima questione è la modesta partecipazione dei giovani alla formazione superiore. L'Italia ha i valori più bassi in Europa: il 27,7 per cento della popolazione fra i 25 e i 34 anni nel 2019 aveva concluso un percorso di studi universitari contro una media europea del 39,4 per cento.
La seconda questione è che i percorsi della formazione superiore non soddisfano in questo periodo il fabbisogno di competenze espresso dal mercato del lavoro. Pur all'interno di modelli regionali convincenti gli ITS, gli istituti tecnici superiori, meritano una riflessione sulle ragioni per le quali sono così poco rappresentativi rispetto, ad esempio, ad iniziative analoghe di Francia e Germania.
La terza questione riguarda l'investimento complessivo della ricerca: siamo arrivati all'1,4 per cento del PIL, contro una media europea del 2,1 per cento, con una componente privata dello 0,8 per cento contro una media europea dell'1,4 per cento e del 2,1 in Germania.
Passiamo al quarto punto. Il numero di ricercatori. Nel 2018 l'incidenza sulla popolazione attiva del numero di ricercatori occupati nel settore privato in Italia era dello 0,25 per cento di fronte a una media europea dello 0,43 per cento. Questo divario corrisponde a quasi 45 mila ricercatori.
Il quinto punto riguarda l'insufficiente interazione tra le università, gli enti di ricerca e le industrie. Questa è una creazione di masse critiche fondamentale nel nostro Paese, che è affetto da una dispersione cronica delle proprie competenze.
Il sesto e ultimo punto è la questione di genere nel mondo scientifico. Le donne rappresentano nell'università italiana il 55 per cento degli iscritti e nelle lauree STEM (science, technology, engineering and mathematics) il 37 per cento.
Sono 6 le riforme, tutte da adottare entro il 2022, per il settore della formazione dei giovani. La principale sarà la Riforma degli istituti tecnico professionali, destinata a colmare un divario del nostro Paese rispetto ai partner europei, strettamente collegata al rafforzamento della capacità di innovazione promosso dal Piano nazionale Industria 4.0. Altre riforme fondamentali sono quelle dell'Orientamento, per accompagnare gli studenti nella scelta di un percorso di formazione adeguato all'inserimento nel mondo del lavoro, come anche quelle del Reclutamento degli insegnanti e della Riorganizzazione del sistema scolastico. (F: M.C. Messa, audizione in Parlamento, 17.03.21)