UNIBO. PROPOSTE PER I NUOVI DIPARTIMENTI DELLA MEDICINA UNIVERSITARIA Stampa
Il nuovo statuto e i nuovi dipartimenti rappresentano un'importante occasione di ripensamento del ruolo del Policlinico nell'ambito della medicina universitaria bolognese, regionale e nazionale. La costituzione dei nuovi dipartimenti universitari, a componente sia medica sia chirurgica, rappresenta una nuova importante occasione per l'Università di proporre nuove forme di aggregazione su base scientifica e culturale che vadano di là dalle singole unità operative. Forte della possibilità di disporre, in modo unitario e inscindibile, delle competenze di ricerca e di assistenza, i nuovi dipartimenti possono proporre la costituzione di centri medici-chirurgici per lo studio e la cura di importanti patologie d'organo o di apparato, in grado di concentrare risorse intellettuali ed economiche e di proporsi in modo unitario nel panorama sanitario regionale e nazionale. Se la proposta sarà forte e lungimirante, l'azienda ospedaliera non potrà che condividere il progetto e avvallarlo nella sua valenza assistenziale. Per passare dall'ideazione alla creatività e alla fase propositiva, un esempio di nuova organizzazione di ricerca e assistenza potrebbe essere un Centro Medico e Chirurgico per lo Studio e la Cura delle Malattie del Fegato. Non esiste in Italia una struttura così nominata e concepita e potrebbe essere esportabile per altre patologie di organo o apparato. In tale centro verrebbero "accentrate" tutte le competenze di ricerca e assistenza clinica, sia medica sia chirurgica, in grado di affrontare ad alto livello tutte le problematiche che possono affliggere un paziente con malattia di fegato. L'esempio delle malattie epatiche, che possono richiedere trattamenti medici e/o chirurgici, non è certamente l'unico, anzi altri esempi si possono proporre nel nostro Policlinico. Un Centro, di nome e di fatto, che riunisca in un unico building i medici, i chirurghi e i ricercatori con skillness, experience, ed expertise in malattie di fegato, costituirebbe un’importante razionalizzazione delle risorse e offrirebbe all'esterno un’immagine di aggregazione e organizzazione in grado di competere a livello nazionale e internazionale. Similmente, sempre ad esempio, si potrebbe ipotizzare un Centro per le Malattie del Rene e delle Vie Urinarie, che superi la divisione tra nefrologi e urologi, un Centro Medico e Chirurgico per le malattie del Colon-Retto, ed altri esempi di aggregazione scientifica, culturale e assistenziale sono facilmente pensabili.
(Fonte: S. Brillanti, meduni.blogspot.com 21-01-2012)