USA. IL JOB MARKET IN ECONOMIA E FINANZA Stampa
Il job market in economia e finanza, l'appuntamento annuale che permette alle università di tutto il mondo di incontrare e selezionare i migliori giovani ricercatori, si apre in questi giorni (5-8 gennaio) a Chicago. È un vero e proprio mercato del lavoro, in cui la concorrenza è molto intensa. Poche istituzioni italiane sono attrezzate a competere in un ambiente così concorrenziale. La grande maggioranza non dispone né delle risorse finanziarie né di una reputazione scientifica adeguata. Ci sono da molti anni ragazzi italiani che sono tra i migliori candidati sul mercato, ma pochissimi tra loro torneranno in Italia, proprio perché avranno offerte più attraenti all’estero, specialmente negli Stati Uniti. E se è difficile attrarre gli italiani, immaginate quanto sia difficile rivolgersi agli stranieri, specie dopo questi mesi in cui la credibilità dell’Italia a livello politico ed economico è stata così intaccata. Ma la difficoltà del compito non può essere una scusa per rimanere al di fuori del circuito internazionale. È proprio l’autarchia a livello di reclutamento e di ricerca ad avere favorito gli abusi e il nepotismo di cui si legge spesso sui giornali. E, a sua volta, è la mancanza di incentivi ad assumere i candidati migliori a far sopravvivere l’autarchia. Le università devono poter disporre delle risorse finanziarie necessarie per poter fare offerte competitive nel mercato del lavoro internazionale. Al contempo, dovranno essere valutate sulla base dei risultati ottenuti. Alcuni ostacoli possono essere rimossi dalla politica. Ad esempio, sarebbe utilissimo concedere un visto automatico e una procedura per facilitare l’ottenimento della cittadinanza ai ricercatori neo-assunti, ma anche agli studenti di dottorato, che provengono da paesi che non appartengono all’Unione Europea. Il neo-ministro per l’Università, Francesco Profumo, queste cose le conosce molto bene. Speriamo che, anche nell’orizzonte temporale ridotto del governo Monti, riesca a fare qualcosa di significativo.
(Fonte. F. Panunzi, lavoce.info 05-01-2012)