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7 Dicembre
CONSERVATORI. IL CONGELAMENTO DELLE CATTEDRE PDF Stampa E-mail
A differenza dell’Università, dove vige la disciplina dei concorsi e dei bandi, nella scuola i trasferimenti su posti vacanti sono regolati da punteggi oggettivi, che misurano esclusivamente anzianità e particolari condizioni della persona (famiglia, handicap, ecc.). In una sorta di limbo si trovano invece Accademie e Conservatori, il cui statuto di «istruzione terziaria» li equipara virtualmente all’Università, senza che tuttavia il compimento del quadro normativo e regolamentare abbia conferito loro la pienezza degli strumenti organizzativi e finanziari per dare interamente corpo a quella equiparazione. Tale natura istituzionalmente ibrida ha generato da un lato una mutazione d’identità dell’offerta formativa, riducendo, o in alcuni casi cancellando, l’insegnamento di base; dall’altro ha generato l’aspettativa di vedersi riconosciuti un ruolo e un prestigio pari al nome, invero altisonante, di «alta formazione». Di qui, per esempio, la riottosità dei Conservatori alle convenzioni con i licei musicali e la resistenza dei docenti dei primi a insegnare nei secondi.
(Fonte: P. Ferratini, Corsera 21-11-2011)
 
TRENTO. FACOLTA’ ADDIO PDF Stampa E-mail
Facoltà addio. Attualmente a Trento ci sono 7 facoltà che si occupano della didattica e 13 dipartimenti che si occupano di ricerca. Una divisione tutta italiana, più volte criticata, che verrà spazzata via. Ci saranno solo dipartimenti che, di fatto, si occuperanno sia di didattica sia di ricerca. Ogni dipartimento dovrà avere almeno 35 docenti afferenti. È molto probabile che le attuali facoltà siano composte da più dipartimenti. La discussione è apertissima. Alla facoltà di Economia ad esempio i docenti sono 77. Da una parte c'è chi spinge per un dipartimento unico, dall'altra chi ne vorrebbe due uno di Economia e un altro di Aziendale. Dipartimenti unici ci saranno sicuramente a Giurisprudenza, Scienze cognitive Sociologia, tutte e tre con meno di 70 docenti. Nelle tre facoltà più numerose (Ingegneria, Scienze e Lettere che hanno rispettivamente 131, 94 e 91 docenti) è molto probabile che siano costituiti due o tre dipartimenti.
(Fonte: trentinocorrierealpi.gelocal.it 21-11-2011)
 
IL COSTO DELLA FUGA DEI CERVELLI PDF Stampa E-mail
Non solo perdita di prestigio. La fuga di cervelli all'estero ci procura anche un danno economico: il sistema Italia ci rimette ben 1 miliardo di euro l’anno. A tanto ammontano i 243 brevetti che i nostri migliori 50 ricercatori producono nel resto del mondo invece che a casa nostra. Un valore che proiettato a 20 anni arriva a toccare addirittura quota 3 miliardi di euro. È questo il costo dell'abbandono che l'Italia paga in termini di mancata ricchezza, calcolato da uno studio dell'Istituto per la Competitività (I-Com) e presentato al Senato dalla Fondazione Lilly.
(Fonte: La Stampa 01-12-2011)
 
SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA PDF Stampa E-mail
L’Università “La Sapienza” di Roma, recentemente ribattezzata Sapienza Università di Roma, oltre ad essere una delle più antiche d’Italia è la più grande d’Europa e la seconda nel mondo per numero di iscritti. La sua offerta formativa abbraccia tutti i rami del sapere, con le sue 11 facoltà più i poli distaccati di Rieti, Pomezia, Civitavecchia e Latina. L’Università “La Sapienza” di Roma è anche proprietaria di circa venti musei, che espongono collezioni storiche, scientifiche e artistiche, ed è qui che nel 1935 fu costruito il primo teatro universitario italiano. Oltre ai corsi ordinari, l’Università “La Sapienza” di Roma propone anche opportunità nell’ambito della formazione d’eccellenza. Oggi, infatti, l’interna Scuola Superiore di Studi Avanzati perfeziona la preparazione di un ristretto numero di studenti dai risultati più brillanti, con riguardo alla loro area accademica di provenienza. Gli iscritti alla Facoltà di Medicina, invece, possono avvalersi della prestigiosa collaborazione dell’ateneo con il più grande ospedale italiano, il Policlinico Umberto I, oltre che con l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea.
(Fonte: www.universita.it 23-11-2011)
 
INCOMPATIBILITÀ E CUMULO DI INCARICHI PDF Stampa E-mail
La disciplina riguardante le attività extraistituzionali e le incompatibilità dei pubblici dipendenti, con specifico riferimento ai docenti universitari a tempo pieno, è regolata dalle disposizioni di cui all’art. 1, commi da 56 a 65, della Legge 662/96, dall’art. 53 del d.lgs. n. 165/01 nonché da ultimo dall’art. 6, commi 9, 10 e 12, della Legge 240/2010. L’art. 53 del d.lgs. n. 165/01 al comma 7 prevede che “I dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dall’amministrazione di appartenenza. Con riferimento ai professori universitari a tempo pieno, gli statuti o i regolamenti degli atenei disciplinano i criteri e le procedure per il rilascio dell’autorizzazione nei casi previsti dal presente decreto”.
Sommario dell’articolo: Accertamento delle violazioni e irrogazione delle sanzioni. L’autorizzazione con la formula “ora per allora”. L’esimente dell’incolpevole errore sul fatto: art. 3 della Legge 24 novembre 1981, n. 689. Problematiche attinenti la competenza territoriale.  
La riforma Gelmini: Legge 22 dicembre 2011 n. 240. Testo esteso dell’articolo.
(Fonte: A. Rizzelli e M. Villani, www.altalex.com 24-10-2011)
 
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