Home 2011 1 Novembre
1 Novembre
Ricerca. Il Presidente della Repubblica al simposio COTEC: "l’Italia investe poco per ricercatori e docenti" PDF Stampa E-mail
“L’investimento in ricerca e innovazione è un investimento pagante per la competitività dei singoli paesi ed è un motore per una ripresa rapida, sostenibile e duratura, tanto più necessario di fronte all'attuale crisi globale che rende più acuto il problema della bassa crescita in Europa''. Così Giorgio Napolitano durante il suo intervento al simposio sulla tecnologia del Cotec (Council of Occupational Therapists for the European Countries) Europa di Genova. “Conosciamo le difficoltà con cui quotidianamente si confrontano ricercatori e docenti – ha aggiunto il Presidente della Repubblica - l’Italia spende meno di quanto sarebbe auspicabile, anche se la spesa pubblica per lo sviluppo è cresciuta ma non abbastanza. In Italia la spesa pubblica per ricerca e sviluppo, è cresciuta, ma non abbastanza. Quella pubblica è dell’1,3% del Pil (quella europea è il 2%), quella delle imprese private vale lo 0,64% del Pil (in Europa è dell’1,23%). Occorre fare di più e avere una visione strategica. La strada da seguire è quella del cambiamento strutturale del nostro sistema economico, tornando a presidiare settori ad alta tecnologia e ad elevato valore aggiunto, con imprese di dimensione adeguata e ricche di conoscenza e talenti''.
(Fonte: www.cittadigenova.com 13-10-2011)
 
Ricerca. Ricercatori e brevetti PDF Stampa E-mail

In base all’articolo 65 del Codice di Proprietà Industriale (CPI), il ricercatore universitario o di un ente pubblico di ricerca (EPR) è il titolare esclusivo dei diritti derivanti dall’invenzione di cui è autore, almeno per la cosiddetta “ricerca libera”. Il ricercatore può poi cedere i diritti patrimoniali derivanti dall’invenzione a qualsiasi terzo (università compresa). In caso di più autori, i diritti appartengono a tutti in parti uguali, salvo diversa statuizione. Può essere riconosciuto co-autore solo chi ha effettivamente svolto attività inventiva. L’art. 65 si applica anche ai ricercatori delle università private e non solo statali, ma non a chi lavora presso strutture di tipo privatistico (es. fondazioni di diritto privato) benché sottoposte a controllo da parte di enti pubblici. Uno dei dibattiti riguarda i soggetti che rientrano nella categoria dei ricercatori universitari: sono compresi, oltre ai professori ordinari e associati e ovviamente ai ricercatori (confermati e non), anche i tecnici laureati e di laboratorio? E i ricercatori “parasubordinati”? Ovvero gli assegnisti di ricerca e i borsisti? Taluna dottrina sostiene la non applicabilità dell’art. 65, ma la disciplina generale dei contratti d’opera intellettuale. Comunque, rispetto ai dipendenti di un’azienda o di un ente privato (o anche pubblico ma senza fini di ricerca), i ricercatori universitari sono avvantaggiati, perché possono disporre liberamente dei risultati della ricerca svolta. Ma questa disparità di trattamento può essere considerata illegittima dal punto di vista costituzionale? (art. 3 della Costituzione)
Qualora il ricercatore faccia decorrere cinque anni (forse troppi considerati i tempi di obsolescenza della tecnologia!) dalla data di rilascio del brevetto senza aver iniziato lo sfruttamento industriale dell’invenzione (commercializzazione o concessione di licenze), l’università acquisisce un diritto gratuito, non esclusivo, di sfruttare l’invenzione stessa e i diritti patrimoniali connessi.
Il ricercatore rimane comunque titolare dei diritti e potrebbe rilasciare altre licenze (anche a titolo oneroso). Nel caso di sfruttamento commerciale dell’invenzione, il ricercatore avrà diritto a non meno del 50% dei ricavi, al lordo degli oneri finanziari (art. 65 comma 3). Se si tratta di ricerca finanziata (da un privato o un ente pubblico diverso da quello di appartenenza del ricercatore) i diritti sull’invenzione appartengono all’università o all’EPR (art. 65 comma 5) e il ricercatore svolge solo attività di prestazione d’opera. Pertanto, nel caso di “ricerca vincolata” si applica l’art. 64, anche se la norma non chiarisce se al ricercatore spetti il diritto all’equo premio.
(Fonte: http://brevettiblog.blogspot.com/2011/10/le-invenzioni-dei-ricercatori.html 16-10-2011)

 
Ricerca. Dottori di ricerca. Il progetto europeo Docent PDF Stampa E-mail
Sono quasi mille i dottori di ricerca che entrano ogni anno nel sistema universitario dell’Emilia-Romagna. Un potenziale importante anche per le imprese regionali impegnate a vincere la sfida dell’innovazione. Far funzionare questo incontro è stato l’obiettivo del progetto europeo DOCENT – DOCtors in ENTerprise, promosso da Aster e che ha visto la partecipazione di Confindustria Emilia-Romagna, Università di Modena e Reggio Emilia e di partner di Regno Unito, Spagna e Malta. Per migliorare l’occupabilità dei dottori di ricerca il progetto DOCENT, che ha preso il via nel 2009, ha progettato un servizio di consulenza alla carriera e sperimentato alcuni moduli formativi a supporto dello sviluppo professionale al di fuori del mondo accademico. Dalla gestione della carriera alle opportunità extra universitarie, dalla gestione dei progetti all’autoimprenditoria: sono solo alcuni esempi delle conoscenze che DOCENT mette a disposizione dei ricercatori per permettere loro di affacciarsi al settore privato, mettendo a frutto in un altro ambito le proprie competenze. Questo lavoro ha prodotto 18 unità formative che sono state testate da gruppi di dottorandi delle Università di Modena e Reggio Emilia, di Alicante e di Malta e che potranno ora essere utilizzate in ogni ateneo per realizzare un deciso passo avanti in questa direzione. Per approfondire e utilizzare i risultati di questo progetto sono, infatti, a disposizione degli addetti ai lavori un cd rom (distribuito in allegato ad una pubblicazione durante il convegno conclusivo) e il sito internet www.docentproject.eu.
(Fonte: www.ravenna24ore.it 18-10-2011)
 
Ricerca. Concorsi per i ricercatori IZS. Decreto in GU PDF Stampa E-mail

Su proposta del Ministro della salute, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha recepito, con decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, l'Accordo sulla disciplina concorsuale per il personale addetto alla Ricerca degli IZS. (Recepimento dell'Accordo sancito in sede di Conferenza Stato - Regioni nella seduta del 16 dicembre 2010 recante la disciplina concorsuale per il personale addetto alla ricerca degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali - GU n. 238 del 12-10-2011).
La disciplina concorsuale concernente il personale del Servizio sanitario nazionale viene adeguata (titoli specifici per la partecipazione ai concorsi, numero e tipologia delle prove di esame, nomina e alla composizione della commissione esaminatrice) al personale degli Istituti Zooprofilatttici Sperimentali addetto alla ricerca. Tutto ciò in considerazione delle esigenze rappresentate dagli stessi Istituti zooprofilattici sperimentali, relative al potenziamento delle loro attività di ricerca.
(13-10-2011)

 
Ricerca. A favore del rientro dei ricercatori emigrati PDF Stampa E-mail
Per favorire il rientro dei ricercatori emigrati, considerati nell'ultimo Rapporto SVIMEZ un deprecabile spreco di risorse, si è finora fatto ricorso ad incentivi fiscali (L. 30/12/2010, n. 238 e successivi decreti attuativi pubblicati sulla G.U. 10/6/2011, n. 133), ma le misure finora adottate non sono state sufficienti a drenare l'emorragia "dei troppo bravi nostri laureati che per necessità - come ha ricordato il Capo dello Stato in occasione della Cerimonia di apertura dell'anno scolastico 2011/12 - lasciano il nostro Paese non trovando lavoro qui e che - nonostante recenti provvidenze di legge - difficilmente poi rientrano". Un segnale incoraggiante per rispondere alla fuga verso l'estero può venire dal provvedimento del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), che lo scorso 30 settembre ha approvato un programma di investimenti nel sistema universitario delle Regioni meridionali per complessivi € 1.161 milioni nell'ambito del "Piano Nazionale per il Sud". Lo stanziamento comprende il finanziamento sia dei Poli di eccellenza di Calabria, Sicilia, Campania e Puglia, sia di infrastrutture universitarie strategiche regionali (laboratori didattici e di ricerca, biblioteche, attrezzature tecnologiche e informatiche, ristrutturazioni e nuove costruzioni di edifici universitari) in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia. Dal mese di settembre - nell'ambito del pacchetto di iniziative governative denominato Diritto al futuro -  è stato avviato, in collaborazione con l'ABI, un sistema agevolato di prestiti a importo annuo tra i tremila e i cinquemila euro a favore degli studenti universitari in età tra i 18 e i 40 anni per finanziare i loro studi, per l'apprendimento di una lingua straniera o per la frequenza di corsi di specializzazione o di master.
(Fonte: M.L. Marino, www.rivistauniversitas.it 11-10-2011)
 
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