Home 2011 27 Giugno
27 Giugno
Da dove arrivano i milioni di $ alle università americane PDF Stampa E-mail

Fondata nel 1789 dai gesuiti sulle rive del Potomac, Georgetown, la più antica università cattolica degli Stati Uniti, è nei guai. Deve spiegare perché ha intascato 325 mila dollari dal Council on American- islamic relations, che l’Fbi identifica come la facciata americana di Hamas, presente sulla lista nera delle organizzazioni terroristiche. I fondi sono stati trasferiti alla Georgetown dall’Organizzazione per la conferenza islamica, la più grande agenzia al mondo, seconda solo all’Onu, che a nome di sessanta stati islamici è impegnata a promuovere la “solidarietà musulmana”.

Il processo di finanziamento a Georgetown si apre nel 2006, con un incontro fra l’Organizzazione, il Council e i responsabili dell’università. Pressioni sono rivolte dall’ambasciatore dell’Organizzazione all’Onu, Abdul Wahab, a docenti della Georgetown per facilitare la donazione. In uno scambio di e-mail, pubblicate dal sito Pajamas Media, si legge che i soldi islamisti sarebbero arrivati dopo una richiesta del professor John Esposito, controverso direttore del centro per la comprensione islamico-cristiana dell’università, che porta il nome del principe saudita Alwaleed bin Talal, finanziatore dell’università con venti milioni di dollari e noto promotore di idee wahhabite (Georgetown ha intascato altri venti milioni dalla Qatar Foundation).

L’11 gennaio del 2007 Georgetown riceve una lettera de Ekmeleddin Ihsanoglu, segretario dell’Organizzazione della conferenza islamica, con sede a Gedda, in Arabia Saudita, che cerca di imporre all’occidente leggi che puniscano l’“islamofobia” (sua è la risoluzione dell’Onu che criminalizza la “critica alla religione”). E’ lo stesso Ihsanoglu che ha dichiarato che il caos provocato delle caricature danesi fosse paragonabile a un “nuovo 11 settembre antimusulmano”. Nella lettera, Ihsanoglu promette a Georgetown i 325 mila dollari in cambio dell’organizzazione a Washington di un simposio sull’islamofobia.

Un’altra missiva, datata 19 luglio 2007, dimostra che l’università ha incassato 62 mila dollari dall’Organizzazione per la conferenza islamica per organizzare un discorso del segretario Ihsanoglu. Georgetown si difende dicendo che queste donazioni sono ammesse ai sensi dell’Higher Education Act del 1965, un programma statunitense che garantisce fondi alle università che “istituiscono o rafforzano centri di studio internazionale”. Ma com’è noto, questi “centri per la diversità culturale attraverso il dialogo” sono da anni bastioni dell’islam più fondamentalista. Il centro di Georgetown per il dialogo islamico-cristiano ad esempio ha ospitato speaker legati ad Hamas e ad al Qaeda. La vicenda delle donazioni saudite negli Stati Uniti risale al 1976, quando Riad donò un milione di dollari alla University of Southern California. Anche Harvard e Berkeley hanno ricevuto venti e cinque milioni per creare centri sul medio oriente. Di Georgetown si è occupato il Congresso, con il deputato Frank Wolf che ha promosso un’inchiesta sui fondi della umma islamica alla facoltà cattolica per influenzare il mondo accademico statunitense.
(Fonte: G. Meotti, amicidisraele.org 17-06-2011)
 
La classifica verde delle università britanniche PDF Stampa E-mail
Il Guardian ha pubblicato una dettagliatissima tabella in cui le università inglesi sono valutate non per meriti didattici o per la qualità della loro ricerca, ma per l’entità delle emissioni di gas serra. Il quadro che ne risulta è preoccupante e mette in dubbio che queste istituzioni riescano a rispettare gli obiettivi prefissati di riduzione delle emissioni entro il 2020. La classifica, denominata Green League, è stata stilata da People & Planet, il principale network studentesco britannico impegnato in campagne sulle tematiche ambientali, contro la povertà e in difesa dei diritti umani. In testa figura la Nottingham Trent University, seguita a ruota dagli atenei di Gloucestershire, Worcester and Plymouth, mentre le università più blasonate sono nelle posizioni di coda: Cambridge risulta al sessantottesimo posto, mentre Oxford finisce in posizione 103. Nel complesso, le 139 università del Regno Unito hanno peggiorato il loro impatto ambientale negli ultimi anni e le emissioni di anidride carbonica sono aumentate del 3,9% tra il 2005 e il 2010. Tuttavia ora il finanziamento delle istituzioni è stato collegato alla riduzione dei gas serra rilasciati nell’atmosfera ed è auspicabile che questo provvedimento possa costituire la leva per un’inversione di tendenza. (Fonte: r.t., zeroemission 08-06-2011)
 
New College of the Humanities. Nuova università a 5 stelle PDF Stampa E-mail
Con oltre 750 anni di storia, Cambridge e Oxford sono due delle più antiche università d’Inghilterra e fino al XIX secolo sono state le uniche università del Paese. Entrambe inoltre, hanno costruito un sistema di college similare, in cui l’università segue le fila di una “cooperativa” di singoli college. Ora a Londra un “dream team”, una vera e propria “squadra da favola” di famosi accademici ha fondato una nuova super-università – ovviamente privata – che si ripromette di competere con Oxbridge e perfino superarla come qualità dell’istruzione. New College of the Humanities, questo il nome della nuova istituzione, per indicare il settore privilegiato in cui opererà, ovvero le scienze umanistiche. La sede principale sarà a Bloomsbury, zona molto nota per la presenza del British Museum e del circolo letterario di Virginia Woolf. Il dream team è già all’opera per aprire le iscrizioni a metà del 2012, e com’è prevedibile accoglierà quasi esclusivamente studenti facoltosi, non per i requisiti richiesti esplicitamente, ma per le rette stellari che applica: 18.000 sterline l’anno di iscrizione (circa 22.000 euro), il doppio della retta attuale per le università inglesi, aumentate dalla riforma fino a 9.000 sterline. Nel prestigioso ateneo, finanziato esclusivamente da fondi privati, anche i docenti e lo staff saranno a “cinque stelle“, e riceveranno uno stipendio maggiorato del 25 per cento in più rispetto alla media dei salari accademici. Nomi illustri tra gli accademici, tra cui figurano il filosofo A.C. Grayling, il biologo Richard Dawkins, lo storico Niall Ferguson e il poeta Christopher Ricks.
(Fonte: G. Pistoia, universitas.it 06-06-2011)
 
Ottimi risultati per le università europee nel QS World University Rankings® 2011 PDF Stampa E-mail

QS Quacquarelli Symonds ha creato il QS World University Rankings ®by Subject, la prima classifica universitaria per discipline al mondo che mira a valutare le università sulla base degli specifici insegnamenti accademici. La classifica si distingue da quelle preesistenti perché consente «di valutare gli atenei secondo un criterio comparativo più approfondito», come evidenziato da Ben Sowter, Direttore del QS Intelligence Unit. Gli indicatori presi in considerazione sono l'Academic Reputation (l'opinione sulle migliori università mondiali secondo un campione di docenti e ricercatori di vari atenei), l'Employer Reputation (l'opinione sulla qualità della preparazione offerta dagli atenei ai propri laureati e dottorandi espresso da un campione di relativi datori di lavoro) e il rapporto Citations per Paper (l'analisi bibliometrica effettuata sulla banca dati Scopus di Elsevier).

Tra le varie classifiche già pubblicate due hanno suscitato particolare interesse: il QS World University Rankings® for Arts and Humanities e il QS World University Rankings for Physics and Environmental Sciences.

Il primo, pubblicato nei primi giorni di giugno, vede in vetta Harvard, Berkeley, Oxford e Cambridge ed evidenzia un'ottima performance degli atenei europei. Una menzione particolare va alle lingue moderne, in cui eccellono molte istituzioni europee continentali: l'Università della Sorbona di Parigi (19° posto), la Freie Universität di Berlino (27°), la Humboldt-Universität di Berlino (32°), la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco (37°) e l'Università di Bologna (42°), tutte presenti nella top ten europea e nella classifica delle prime 50 istituzioni nel mondo.

Il QS World University Rankings for Physics and Environmental Sciences, i cui risultati sono stati resi noti da poco, vede per la fisica il trionfo di Cambridge, seguito da Harvard, il MIT, la UC Berkeley e Oxford. Figurano nelle prime 20 posizioni anche l'ETH di Zurigo, la Tokyo University, la Melbourne University, la ENS di Parigi, la University of British Columbia e la National University di Singapore. Nelle scienze ambientali svetta Harvard e, a seguire, la UC Berkeley, il MIT, Cambridge e Stanford nelle prime 5 posizioni. L'Australian National University si piazza al decimo posto mentre la Tokyo University, al dodicesimo, è la migliore università asiatica e l'ETH di Zurigo, tredicesima, è la più alta tra le istituzioni continentali europee.

L'ottimo piazzamento degli atenei europei è stato rimarcato dallo stesso Sowter quale «vero segno di distinzione» e, con riferimento al Ranking delle Arts and Humanities, ha aggiunto: «Avere 192 diverse istituzioni europee presenti nella top 200 mondiale in almeno una tra le discipline artistiche e umanistiche è un dato impressionante. Non sorprende affatto che stia crescendo il numero di studenti che scelgono le università europee come destinazione di studio». Sebbene siano già disponibili numerose classifiche in varie materie, QS ha dichiarato di voler pubblicare entro l'estate altri trenta ranking relativi alle diverse discipline impartite negli atenei.
(Fonte: E. Cersosimo, rivistauniversitas.it 20-06-2011; http://www.topuniversities.com/university-rankings/world-university-rankings)
 
Un invito della commissione europea per finanziare progetti in grado di mettere in dialogo imprese e università PDF Stampa E-mail

La Commissione europea ha lanciato un invito a presentare proposte per esplorare le possibili modalità concrete di dialogo tra la realtà formativa e quella produttiva. L'iniziativa, annunciata il 22 e 23 marzo a Bruxelles durante il IV University Business Forum, ha lo scopo di finanziare partenariati strutturati, gemellando le imprese con le Università e gli Istituti di formazione per progettare e proporre nuovi curricula, nuovi corsi, per sviluppare innovative modalità di fare formazione, per proporre e facilitare le modalità capaci di migliorare il flusso e l'interscambio di conoscenze tra le istituzioni di istruzione superiore e la società. Ciò dovrebbe condurre a incrementare le competenze, gli atteggiamenti e le capacità di innovazione dei singoli e delle organizzazioni coinvolte anche attraverso: il rafforzamento della cooperazione tra istituti di istruzione superiore e le imprese; la proposta di strumenti atti a fornire ai laureati, con conoscenze approfondite nel loro campo di studio, competenze interpersonali (team working, comunicazione, fiducia in se stessi, capacità di iniziativa, di problem solving, di prendere dei rischi calcolati, di leadership e competenze di business); il sostegno dello sviluppo delle competenze imprenditoriali e dello spirito imprenditoriale dei laureati.
Il contributo comunitario per il progetto, che avrà la durata da 12 a 18 mesi (con una possibile proroga a 21 mesi), andrà da un minimo di €200.000 ad un massimo di €400.000. Le attività potranno avere inizio dal prossimo 30 settembre e, comunque, non oltre il 1° febbraio 2012.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande: 30 giugno 2011.
Per leggere il bando e scaricare il modulo di partecipazione e gli allegati:
http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/calls/grants_en.html
(Fonte: M. L. Marino, rivistauniversitas 20-06-.2011)

 
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