Home 2011 8 Maggio
8 Maggio
Un’ondata di abilitazioni a professore associato (15-20.000?) bloccherà i nuovi ingressi PDF Stampa E-mail
Dobbiamo chiederci quanti ricercatori di ruolo conseguiranno l'abilitazione a professore associato. La mia stima è che il loro numero si collocherà tra 15.000 e 20.000 e la loro promozione impegnerà tutti i fondi disponibili al sistema universitario. Gli abilitati saranno tanti, perché la grande maggioranza dei ricercatori ha raggiunto e superato le qualificazioni scientifiche vantate dagli attuali professori associati. A che titolo si potrà sostenere che queste qualificazioni sono insufficienti? Del resto, le commissioni non hanno nessun incentivo a essere severe. Se mai è vero il contrario: i settori e le aree che concederanno più abilitazioni avranno un numero maggiore di professori, e si rafforzeranno quindi all'interno delle sedi. Né sarà possibile per le università porre un argine alla promozione ad associato degli "abilitati". Formalmente le università possono decidere come spendere i fondi a loro disposizione. Potrebbero ignorare le richieste di promozione dei loro ricercatori di ruolo "abilitati", e destinare i fondi al reclutamento dei giovani, nei modi previsti dalla nuova legge. O potrebbero invece spendere tutto per la promozione di "abilitati". Si tratta però di una scelta obbligata: i ricercatori di ruolo "abilitati" sono già presenti nell'università e bene in grado di esercitare pressioni anche come elettori del rettore e dei direttori di dipartimento. Essi avranno anche acquisito meriti accettando compiti didattici cui non erano ufficialmente tenuti. Non sarà possibile rifiutare la promozione a chi già svolge i compiti di un professore associato ed è stato dichiarato "abilitato" da una commissione nazionale. Anche a livello nazionale ci saranno forti pressioni sul Ministero perché la ripartizione tra le sedi del fondo di finanziamento tenga conto del numero dei ricercatori "abilitati" presenti in ciascuna sede. Nel caso poi che i fondi disponibili per il sistema universitario non siano sufficienti per tutte le promozioni, è probabile che il problema sia risolto prolungando la validità temporale delle abilitazioni. Il blocco ai nuovi ingressi si protrarrebbe quindi per un numero maggiore di anni. Oltre a bloccare i nuovi ingressi si perderà anche l'occasione di ridistribuire sulla base delle esigenze didattiche, i fondi provenienti dal massiccio pensionamento in atto. I fondi andranno alle sedi, e ai settori, che vanteranno il maggior numero di ricercatori in attesa di promozione. Uno strano risultato per una legge che, fin dal titolo, si propone di "incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario".
(Fonte: A. Figà-Talamanca, Il Riformista 04-05-2011)
 
Il nuovo presidente dell'ANVUR PDF Stampa E-mail
Il fisico Stefano Fantoni è stato eletto presidente dell'Anvur, l'Agenzia per la valutazione di università e ricerca. La nomina è arrivata all'unanimità dal consiglio direttivo dell'Anvur. Fantoni, autorità scientifica a livello mondiale nel campo della Fisica nucleare, è stato direttore della Scuola superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste dal 2004 al 2010. L'elezione, ha commentato Fantoni, «è stata per me molto gratificante, perché si tratta di coordinare un gruppo di straordinario livello». Quanto ai primi impegni della nuova Agenzia di valutazione, «dovremo innanzitutto occuparci - ha sottolineato Fantoni - della struttura stessa dell'Anvur, che va costruita, trattandosi di una struttura nascente. Questo è un impegno prioritario». «Sono sicuro – ha aggiunto – che con questa squadra formidabile e compatta riusciremo ad aiutare il ministero ad attuare pienamente la riforma»
(Fonte: AGI 03-05-2011)
 
La nuova giunta della CRUI PDF Stampa E-mail
Marco Mancini, nuovo presidente della CRUI, nell'ultima assemblea generale di giovedì 28 aprile ha fatto approvare (all'unanimità) una mozione per esprimere «forte auspicio» affinché le pari opportunità siano estese «a tutti gli organismi che saranno previsti nei nuovi statuti delle università». Era stata questa la richiesta portata avanti da Maria Chiara Carrozza, direttore della Scuola Sant'Anna di Pisa, prima dell'elezione di Mancini. Più spinoso appare l'iter per realizzare la legge 240 (cosiddetta riforma Gelmini) che ha bisogno di numerosi decreti attuativi: il ministero ne ha predisposta soltanto una ventina. Per questo motivo, durante la sua prima riunione la nuova giunta CRUI che affiancherà Mancini fino al 2014 ha chiesto «un iter il più celere possibile». Lo stesso presidente non indugia nelle nomine e ha già affidato alcune deleghe. Anzitutto ai suoi vice: Corrado Petrocelli (rettore di Bari) seguirà le questioni dell'offerta formativa, Giovanni Puglisi (lulm) l'internazionale. Uno dei temi più spinosi riguarda le facoltà di medicina, tra policlinici e rapporto con il sistema sanitario nazionale: se ne occuperà Alessandro Mazzucco, professore di chirurgia cardiovascolare e numero uno a Verona. Le relazioni con le regioni sono affidate a Massimo Giovannini (Reggio Calabria) per il Sud, mentre per il Centronord si parla di un incarico a Ivano Dionigi (Bologna), unico ordinario che non siede in giunta.
(Fonte: Il Mondo 13-05-2011)
 
Il nuovo regolamento per la valutazione triennale dei docenti PDF Stampa E-mail
Il Consiglio dei Ministri del 4 maggio ha approvato due schemi di regolamento per la valutazione dei professori universitari, sulla base dei quali la progressione economica dei docenti sarà determinata secondo esclusivi criteri meritocratici. Il testo, composto di cinque articoli è attuativo della legge di riforma del sistema universitario (legge 240/10). «Termina - si legge in un comunicato del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca - l’epoca dell’avanzamento di carriera solo in base all’anzianità di servizio». Il primo schema di regolamento riguarda tutti i docenti: la progressione economica da biennale diventerà triennale, con invarianza complessiva e decorrenza dal primo scatto successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge di riforma, e sarà valutata su base meritocratica. Il secondo regolamento riguarda solo i nuovi docenti assunti dopo l’entrata in vigore della riforma dell’università. Sarà rivisto il loro stipendio d’ingresso ed eliminato il periodo di straordinariato. «Prosegue l’iter di attuazione della riforma dell’università - ha dichiarato il ministro Mariastella Gelmini - Oggi, con l’approvazione di due schemi di regolamento sulla valutazione dei docenti, aggiungiamo un tassello importante per l’attuazione della Riforma. Finalmente i docenti saranno valutati e premiati sulla base di criteri meritocratici. L’anzianità di servizio, infatti, non poteva restare il criterio determinante per l’avanzamento di carriera». Sul testo saranno acquisiti i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari. Ma non è tutto oro quello che luccica, i livelli stipendiali restano i più bassi d'Europa, afferma il rettore della "Sapienza" di Roma. Luigi Frati ha apprezzato e apprezza la filosofia della riforma, coraggiosa e «necessaria», ma mette in luce le ombre nell'attuazione della rivoluzione del merito. Spiega che il passaggio dall'avanzamento biennale a triennale «rende più lenta la progressione, come pure l'abolizione dell'avanzamento di carriera...». «Mi piace, invece, che l'avanzamento non sia automatico, ma su base meritocratica. Come Sapienza abbiamo già valutato i criteri scientifici per determinare la produzione dei docenti sulla base della valutazione europea». Insieme con l'università di Bologna - aggiunge - stiamo costruendo lo schema degli indicatori oggettivi nei settori umanistici che sono più difficili da valutare rispetto alle discipline scientifiche.
(Fonti: La Stampa 05-05-2011, Il Sole 24 Ore 06-05-2011, ItaliaOggi 06-05-20011, Il Secolo d’Italia 06-05-2011)
 
Nasce la fondazione partecipata da MIUR e MEF che fisserà l’importo dei premi e dei buoni di studio PDF Stampa E-mail
Il Governo ha deciso di puntare sul merito una fiche da 10 milioni in due anni con il decreto sviluppo approvato dal Consiglio dei ministri di ieri. Introducendo una Fondazione, partecipata dai ministeri dell'Istruzione e dell'Economia, che gestisca l'omonimo fondo introdotto con la riforma Gelmini dell'università. Il nuovo organismo potrà stringere accordi con analoghe realtà di altri Paesi e sarà aperto ai contributi di altri enti pubblici e privati. Affinché diventi operativo bisognerà però attendere un decreto interministeriale a firma di MEF e MIUR. Lo stesso atto dovrà poi stabilire il contributo da chiedere agli studenti per accedere alle prove di ammissione al fondo e nominare il presidente. Per partire la Fondazione potrà contare su 9 milioni assegnati al fondo e uno per il proprio funzionamento (rifinanziato anno per anno). Cui si aggiungeranno le risorse messe sul piatto dagli eventuali membri successivi. Tra i suoi compiti spiccano quelli di fissare l'importo dei premi e dei buoni studio da riconoscere agli studenti meritevoli, di stabilire in che quota questi aiuti andranno restituiti e di decidere concretamente come ripartire il fondo previsto dalla legge 240/2010.
(Fonte: Il Sole 24 Ore 06-05-2011)
 
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