Home 2012 12 Settembre
12 Settembre
ACCESSO ALL’UNIVERSITÀ. ALL’ORIGINE DEL NUMERO CHIUSO PDF Stampa E-mail
Alla fine degli anni Sessanta una legge sciagurata aprì l'accesso alle Facoltà a tutti i diplomati senza distinzione. Fino allora uno studente poteva iscriversi a una Facoltà universitaria a seconda del corso seguito nelle superiori: per esempio, solo dal liceo classico si arrivava a qualsivoglia corso universitario. Era giunto il momento di ripensarci. All'italiana, si scelse la soluzione più facile: tutti dentro, senza la minima riflessione su quello che sarebbe successo con la scuola di massa. Infatti, di lì a poco le università cominciarono a scoppiare, e in particolare certe facoltà considerate o più facili (in genere quelle umanistiche) o tali da consentire ottime carriere, come Medicina. Fu necessario trovare cinema dismessi, teatrini di periferia e altri contenitori per stipare gli studenti. Non risulta che fossero affittati tendoni da circo, ma ci mancò poco. Capitava anche che studenti stranieri venissero in Italia, s’iscrivessero a Medicina (ingresso libero), e poi dopo un anno si trasferissero di nuovo nel loro Paese, avendo così saltato il test d'accesso: che nelle università straniere c'era eccome. Da qui l'introduzione, da qualche anno, delle selezioni a numero chiuso, che in questi giorni si stanno svolgendo in tutta Italia, probabilmente inevitabili.
(Fonte: R. Fedi, Il Secolo XIX 06-09-2012)
 
ACCESSO A CORSI A NUMERO CHIUSO. NON SOLO UN OBBLIGO EUROPEO PDF Stampa E-mail
Il numero chiuso a Ingegneria, Architettura e soprattutto a Medicina non è solo un obbligo europeo, ma anche una questione di buon senso. Nessuno può davvero rimpiangere aule sovraffollate da ore antelucane, professori inavvicinabili, una selezione sul campo affidata a un darwinismo umiliante e costoso che portava a lauree non sempre spendibili per eccesso di offerta. Oggi il numero di posti è calcolato sulla base del fabbisogno ma anche della capacità formativa delle singole sedi, un fattore, quest'ultimo, che le regole in vigore impongono di tenere presente per tutti i corsi, anche a numero aperto, obbligando a sdoppiarli oltre una certa soglia di iscritti. Una relazione corretta tra numero di studenti e capacità formativa dell'ateneo, lungi dall'essere una misura discriminatoria o addirittura anticostituzionale, è piuttosto un presidio a difesa della qualità dell'insegnamento universitario e contro la dispersione. Si spiega in quest'ottica l'estensione del numero chiuso anche ad altri corsi, o l'importante sperimentazione avviata quest'anno dall'Università di Palermo, che lo ha previsto per tutti.
(Fonte: A. Schiesaro, IlSole24Ore 06-09-2012)
 
ACCESSO ALL’UNIVERSITÀ. NUMERO CHIUSO A MEDICINA PDF Stampa E-mail
Il Consiglio di Stato manda in Corte Costituzionale la legge L. 264/1999 istitutiva del numero chiuso nazionale per Medicina, per presunta violazione degli artt. 3, 34 e 97 della Costituzione. A fronte di una prova unica nazionale, con 80 quesiti, “l’ammissione al corso di laurea non dipende in definitiva dal merito del candidato, ma da fattori casuali e affatto aleatori legati al numero di posti disponibili presso ciascun Ateneo e dal numero di concorrenti presso ciascun Ateneo, ossia fattori non ponderabili ex ante“, osservano i giudici. Il Ministro Profumo tenta di correggere il tiro e con il DM 28 giugno 2012 n. 196, cancella le graduatorie per singolo ateneo e introduce 12 graduatorie “territoriali” accorpando le università. Persistono tuttavia seri e fondati dubbi di legittimità costituzionale. In attesa della decisione della Consulta, un’unica certezza: non sarà un settembre semplice.
(Fonte: leggioggi.it 26-07-2012)
 
ACCESSO ALL’UNIVERSITÀ. SPECULAZIONE DI SOCIETÀ DI TUTORAGGIO PDF Stampa E-mail
Studiare un anno nell'Europa dell'Est e poi trasferirsi in un'università italiana. E' la proposta di due società di tutoraggio agli studenti che si sono oggi sottoposti ai test di ammissione alle facoltà di medicina, secondo quanto riferisce l'Unione degli universitari. Secondo l'Udu sono stati distribuiti volantini all'ingresso di numerose università italiane, "inseguendo gli studenti che oggi hanno affrontato il test d'ingresso per medicina, in alcuni casi, fino sulla soglia della porta dell'aula dove si sarebbe poi svolto il test". Secondo Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell'Udu, il contenuto dei volantini è "stupefacente e raccapricciante": si consigliava agli studenti aspiranti medici di intraprendere "una pista alternativa al test per aggirare l'ostacolo del numero chiuso" ma con un bel po' di soldi e con cifre che complessivamente possono arrivare fino a 50.000 euro. "Come Unione degli Universitari siamo indignati e preoccupati: addirittura la pubblicità di questa "alternativa" sostava pacificamente fuori da due atenei italiani con dei camion pubblicitari che riprendevano uno dei due volantini in questione, nel silenzio totale dei due atenei.
(Fonte: AGI – Roma 05-09-2012)
 
ACCESSO ALL’UNIVERSITÀ. DALL’ESTERO PDF Stampa E-mail
Le università oltre frontiera si riempiono di italiani, soprattutto per quanto riguarda medicina e odontoiatria. Il giro d'affari frutta centinaia di migliaia di euro ogni studente e, alla fine, fornisce un titolo di studio liberamente spendibile in Italia, in barba al numero chiuso e al rischio di surplus di professionisti. E qui si affaccia un'ulteriore alternativa: il rientro in Patria da studente di medicina. Ci s’immatricola e si supera il primo anno all'estero e poi si chiede il trasferimento in un’università italiana, partecipando alla riserva di posti per gli stranieri. E il test? Non occorre, se tutto fila liscio si viene iscritti direttamente al secondo anno, con il riconoscimento degli esami sostenuti all'estero. Et voilà, il gioco è fatto.
(Fonte: tgcom24.mediaset.it 05-09-2012)
 
ACCESSO ALL’UNIVERSITÀ. INVITO ALLA TRASPARENZA PDF Stampa E-mail
Sui test di ammissione alle facoltà a numero chiuso, il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, punta alla massima trasparenza. Per la prima volta sul sito dedicato alle facoltà ad accesso programmato nazionale - Medicina, Veterinaria, Odontoiatria, Architettura - è possibile segnalare eventuali errori riguardanti il contenuto delle 80 domande del quizzone che ieri ha visto impegnati 77mila giovani e meno giovani. Ma è anche possibile segnalare anomalie o vere e proprie irregolarità verificatesi durante lo svolgimento dei test. "Tutte le segnalazioni saranno inviate al ministero che le verificherà direttamente", avvisa la comunicazione che da oggi è possibile leggere sul sito del ministero dell'Istruzione. Ma "l'invito" rivolto dal Cineca, il consorzio di atenei che gestisce l'intera procedura di selezione, mira a fare emergere anche eventuali irregolarità, o semplici anomalie, sulle "procedure di svolgimento dell'esame": commissari troppo severi o troppo permissivi, ritardi nella consegna dei questionari, uso del cellulare in aula o altro. Non si tratta di un incentivo alla delazione, ma di semplice rispetto delle regole. Sui test di ammissione alle facoltà a numero chiuso, dopo gli scandali e gli scivoloni del ministero degli anni precedenti, l'attenzione è altissima. Anche perché sarà solo un aspirante camice bianco su 8 quest'anno a coronare il sogno di cimentarsi con manuali e testi scientifici, prima, e ambulatori dopo.
(Fonte: repubblica.it 05-09-2012)
 
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