Home 2012 25 Giugno
25 Giugno
VALUTAZIONE DELLA RICERCA. POSSIBILE LA REVISIONE DEL RATING ASSEGNATO A UNA SINGOLA RIVISTA PDF Stampa E-mail
La discussione sull’utilizzo di classifiche di riviste nel corso di esercizi di valutazione ha fatto emergere ragioni di carattere generale che dovrebbero indurre a prudenza nell’uso di strumenti di questa natura. L’ANVUR ha recentemente informato la comunità accademica della possibilità di provvedere a una revisione del rating assegnato a una singola rivista, con una comunicazione dello scorso 8 maggio. Senza entrare nei dettagli della procedura, merita di essere segnalato come unicamente il direttore della rivista o il suo editore siano legittimati a chiedere la revisione del rating. Se questa scelta può apparire per certi versi comprensibile, va però osservato che essa avrà la conseguenza di rimettere in discussione unicamente il rating di riviste designate come non eccellenti: l’attribuzione della classe A si configura pertanto come un giudizio inappellabile. Infatti nessun direttore o editore ne chiederà mai la revisione, né questa possibilità è concessa a eventuali controinteressati. L’impressione è che la procedura di revisione sia un tentativo di prevenire possibili contenziosi giudiziari.
(Fonte: A. Banfi, roars 19-06-2012)
 
CLASSIFICAZIONE THE DEGLI ATENEI. DUE ITALIANI TRA I 100 UNDER 50 PDF Stampa E-mail
Nell'anno in cui l'Università di Trento celebra il 50° di fondazione, il THE - Times Higher Education (il prestigioso settimanale inglese dedicato al sistema internazionale dell'istruzione superiore e della ricerca) inaugura una speciale classifica dedicata alle migliori 100 università mondiali con non più di 50 anni di vita. In questa classifica, realizzata da Thompson Reuters, Trento si colloca al 37° posto ed è uno degli unici due atenei italiani presenti nella graduatoria. «Un risultato particolarmente significativo - commenta il rettore Davide Bassi - considerato che l'unico altro giovane ateneo presente in questa speciale classifica è Milano-Bicocca che, come noto, piuttosto che un nuovo Ateneo è stata una gemmazione di Milano Statale». Tra le migliori performance dell'Ateneo di Trento figurano quelle relative ai settori della didattica e della ricerca con un numero significativo di citazioni e di finanziamenti che ne attestano la buona reputazione scientifica. Si conferma alto il grado di apertura internazionale. Questa classifica ha come obiettivo di monitorare le giovani promesse ovvero le università di più recente istituzione che nel prossimo futuro potrebbero competere con gli atenei più prestigiosi e dalla lunga tradizione del panorama internazionale.
(Fonte: THE giugno 2012)
 
CLASSIFICAZIONE DEGLI ATENEI. CRITICI I RETTORI DEGLI ATENEI SUDAMERICANI PDF Stampa E-mail
A Città del Messico, i rettori e i presidi delle università del Sud America si sono riuniti in un meeting regionale per valutare l’importanza ed i limiti dei criteri del ranking internazionale: sotto accusa sono finiti i metodi di valutazione delle università, ritenuti poco rappresentativi delle diverse realtà culturali e sociali. L’incontro di due giorni ha visto la partecipazione di 65 personalità accademiche provenienti da 14 Paesi sudamericani: l’evento, ospitato dall’Università autonoma del Messico (UNAM), ha sottolineato la necessità di una revisione del sistema internazionale di valutazione delle università, i cui risultati avrebbero danneggiato pesantemente la comunità accademica sudamericana. I dati elaborati da vari centri di ricerca, infatti, hanno rilevato numerose problematiche e mancanze che hanno condannato le università del Sud America agli ultimi posti delle più importanti classifiche internazionali: secondo i dati dell’Università Jiao Tong di Shangai, tra le cinquecento migliori università al mondo, solo undici si trovano in Sud America; leggendo il ranking realizzato dal Times, invece, solo tre università sudamericane si piazzano tra le prime quattrocento in tutto il mondo. “Quasi tutti i sistemi di valutazione internazionale non considerano la nostra realtà – ha affermato José Narro, rettore dell’UNAM – ma utilizzano modelli di valutazione adatti alle università anglo-sassoni e sistemi di raccolta dati che registrano solo articoli, in inglese, di ingegneria e materie scientifiche”. Al contrario, come si legge nella dichiarazione finale dell’incontro, le università sudamericane si distinguono per un forte interesse nelle scienze sociali ed umanistiche, con numerose pubblicazioni in Spagnolo e Portoghese. L’appello lanciato dalla comunità accademica del Sud America, dunque, è quello di valutare con attenzione le diverse realtà universitarie, tenendo conto delle specifiche di ogni Paese.
(Fonte: P. Guidotti, controcampus 17-06-2012)
 
GUIDA ALLA SCELTA DELL’UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail
Quali sono i titoli di laurea che aprono più strade nel mondo del lavoro? Come funzionano i crediti formativi e le equipollenze tra le diverse classi di laurea? Quali sono le università che permettono di seguire corsi in inglese o di conquistare un double degree? Sono alcune delle domande che è inevitabile farsi al momento della scelta del corso di laurea. Per orientarsi, le future matricole possono affidarsi agli approfondimenti della guida alla scelta dell'università, pubblicata da «Il Sole 24 Ore» (!8-06-2012). Il dossier offre un panorama generale di ogni area disciplinare; in particolare, si analizzano i possibili sbocchi lavorativi e le professioni più richieste. La guida offre anche indicazioni pratiche su test di ingresso, borse di studio, detrazioni delle tasse universitarie o sistemazioni per studenti fuori sede. Completa la guida il dossier online. Su internet i lettori potranno trovare tutti i corsi di laurea che saranno attivati dagli atenei e dalle università telematiche nell'anno accademico 2012/2013, con informazioni dettagliate anche sui corsi in lingua inglese e sulla possibilità di conseguire un double degree. In base alle proprie esigenze è possibile fare una ricerca per ateneo, facoltà o sede.
(Fonte 19-06-212)
 
NECESSARIO POTENZIARE L’ORIENTAMENTO UNIVERSITARIO PDF Stampa E-mail

È necessario un intervento più decisivo del Governo sull'orientamento universitario, per aiutare i ragazzi delle scuole superiori e le loro famiglie a compiere scelte adeguate per migliorare il proprio futuro. Questo è il messaggio di Andrea Lenzi, presidente del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), in riferimento ai dati del XIV rapporto Almalaurea sul profilo dei laureati italiani. «I dati complessivi sono negativi e preoccupano, sia come numero di immatricolati che come laureati, ma il sistema universitario italiano - osserva Lenzi - risulta più efficiente. Rispetto all'università preriforma, nel 2011 è cresciuta la quota di giovani che termina gli studi in tempo. Infatti, sono il 39% contro il 10% ed è aumentata anche la frequenza alle lezioni e il livello di soddisfazione dei laureati nei confronti di programmi e docenti è notevolmente migliorato. Si è, inoltre, estesa l'esperienza di stage e tirocini riconosciuti dal corso di studi». Il presidente vuole sottolineare l'impegno delle università che intendono collaborare, sempre maggiormente, con il mondo del lavoro. Dai dati Almalaurea, risultano essere oltre l'80% i tirocini svolti in strutture al di fuori dell'università.
Secondo Lenzi, il tirocinio, che rientra nel bagaglio formativo di 60 laureati su 100, è un'esperienza fondamentale per uno studente e permette di avere più possibilità nel mondo lavorativo. Infatti, i laureati che hanno svolto almeno uno stage, hanno il 13,6% in più di probabilità di trovare un lavoro, rispetto a coloro che non hanno nel loro curriculum questa opportunità formativa. Inoltre, le possibilità di compiere studi all'estero, con il sistema Erasmus oppure con i programmi riconosciuti dal corso di studi delle università, sono significativamente migliorate. Il presidente del Cun afferma che «per la prima volta il 10,2% dei laureati di primo livello svolge parte degli studi fuori dall'Italia e questo è un dato importante per la internazionalizzazione del nostro sistema. Gli atenei italiani dimostrano di avere adottato cambiamenti di best practice migliorando la qualità dell'offerta formativa. Questo ha fatto segnare significativi miglioramenti della performance del sistema universitario». Lenzi sottolinea, però, anche la preoccupazione relativa ai dati generali di contesto. Infatti, dalle informazioni raccolte da Almalaurea, emerge un calo delle immatricolazioni, un problema serio che riguarda tutta la nazione e che va affrontato e non sottovalutato. Risulta fondamentale, secondo Lenzi, coinvolgere maggiormente e in maniera più efficace i giovani che si avvicinano alla scelta di un percorso universitario, facendo capire ai ragazzi che solo la cultura può essere uno strumento fondamentale e utile per affrontare meglio la situazione attuale e futura di profonda incertezza lavorativa. Sempre secondo il presidente del Cun, l'università «deve andare nelle scuole per spiegare ai giovani i corsi e le possibilità occupazionali, in linea con quanto ci dice l'ultima indagine Ocse che dimostra come bisogna puntare sulla formazione parchè i soggetti che hanno una minore alfabetizzazione sono i più colpiti dalla crisi».
(Fonte: Il Giornale di Brescia 13-06-2012)

 
STUDENTI. AUMENTO DELLE TASSE D’ISCRIZIONE ASSOCIATA ALLA CORRESPONSIONE DI PRESTITI D’ONORE PDF Stampa E-mail
Il sen. Pietro Ichino nella forma di un’interrogazione parlamentare ha presentato una proposta sul possibile aumento del finanziamento dell’università ottenuto mediante aumento delle tasse di iscrizione associata alla corresponsione di prestiti d’onore agli studenti. La proposta del sen. Ichino si sviluppa sulla linea seguente: si dovrebbero aumentare drasticamente le tasse di iscrizione degli studenti, prevedendo al contempo un regime di prestiti agevolati da restituirsi “se e quando” lo studente, conseguita la laurea, trova lavoro. A me sembra che il prestito agevolato per gli studenti meritevoli ma privi di mezzi sia una iniziativa utile, ma non sia lo strumento adatto per agevolare l’accesso all’università agli studenti meno abbienti: in primo luogo perché un aumento delle tasse di iscrizione, anche se associato alla possibilità di contrarre un prestito, costituirebbe di per sé un deterrente. In secondo luogo, il prestito per motivi di studio dovrebbe coprire non solo la tassa di iscrizione, ma anche e soprattutto gli “altri costi” che sono i più gravosi: il mancato guadagno di un figlio in età lavorativa, la necessità di mantenerlo, l’alloggio nel caso dei fuori sede etc. e risulterebbe quindi molto pesante nonostante l’agevolazione. Sarebbe quindi ragionevole contrarre il prestito soltanto per chi si iscrive a quelle Facoltà che danno maggiori possibilità di inserimento lavorativo e guadagni più elevati: è facile calcolare che uno studente di Medicina e Chirurgia che avesse bisogno di 8-10.000 euro l’anno per i 6 anni di università potrebbe, una volta laureato, pagare una quota molto significativa del suo debito già con lo stipendio della specializzazione, quindi prima ancora di completare il suo percorso formativo. Una simile possibilità mancherebbe invece ad uno studente che si laureasse ad esempio in Lettere. Dunque il sistema dei prestiti, sebbene potenzialmente utile, non si presta ad essere generalizzato e costituisce un intervento selettivo, del quale beneficerebbero soltanto alcuni studenti. Infine l’ipotesi di Ichino del “se e quando” finirebbe per rendere i prestiti di studio costosi per l’erario o per le università, che dovrebbero rimborsarli se lo studente abbandona gli studi (la percentuale degli abbandoni in Italia supera il 30%): quindi non risolverebbe il problema per cui l’università grava su tutti i contribuenti, inclusi i meno abbienti.
(Fonte: A. Bellelli, FQ 13-06-2012)
 
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