Home 2012 30 Aprile
30 Aprile
LAUREATI IN MATERIE SCIENTIFICHE. L'82% TROVA LAVORO IN UN ANNO PDF Stampa E-mail
Buone opportunità per chi si laurea in una materia scientifica. Lo segnalano con chiarezza i dati dell'Università degli studi di Milano: l'82% dei suoi laureati magistrali ha, infatti, un'occupazione a un anno dal conseguimento del titolo. Si va dal 100% di chi ha studiato matematica al 97% degli informatici, il 90% dei fisici, 1'88% dei chimici e il 75% dei biologi. "Sono richiesti dalle aziende multinazionali ma anche da quelle medie e piccole dei settori informatico, chimico, cosmetico, farmaceutico ma anche del bancario e dell’assicurativo -commenta Barbara Rosina del placement dell'università- ed è ampia la gamma funzioni d’inserimento: dalla tecnica alla ricerca, dal marketing alla produzione, dal commerciale all’information technology".
(Fonte: Corsera 13-04-2012)
 
CORSI DI LAUREA SOLO IN INGLESE DAL 2014 AL POLITECNICO DI MILANO PDF Stampa E-mail

Dal 2014 al Politecnico di Milano i corsi per gli studenti dell'ultimo biennio della laurea specialistica e dei dottorati saranno tenuti esclusivamente in inglese. Niente più «doppio binario», corsi in italiano (finora i due terzi) e in inglese (la parte restante). Ma solo nella «lingua tecnica base». La strada era già tracciata da tempo. I corsi in inglese sono stati introdotti al Politecnico milanese negli anni, portando la percentuale degli studenti stranieri sul totale degli iscritti dall'1,9% del 2004 al 17,8 del 2011. Per sostenere la rivoluzione l'Ateneo investirà 3,2 milioni di euro, destinati soprattutto ad attirare docenti stranieri.
La via che porta all'internazionalizzazione è stata imboccata prima dalle università private: dalla Bocconi alla Luiss. Poi da quelle pubbliche: da Torino (dove sono state tolte le tasse a chi segue corsi in inglese) a Roma (dove in inglese sono tenuti corsi anche a Medicina). Ma il Politecnico di Milano è il primo a bandire l'italiano in favore dell'inglese.
La competenza linguistica rappresenta oggi uno dei più alti volani di libertà per la mobilità globale e per la mobilità sociale. Solo ciò varrebbe a sposare l'idea. Ritenere che svolgere i due anni finali di un corso di laurea in inglese mini le basi della lingua italiana mi pare, con buona pace delle critiche dei linguisti, darne una lettura avulsa dal contesto e sopravvalutarne le potenzialità. Non per nulla nessuna critica di queste scelte è mai venuta dalle famiglie, probabilmente le uniche ad avere chiaro che ogni possibilità aggiuntiva data ai figli è un valore. I corsi in lingua inglese da decenni rappresentano in tutto il mondo uno dei modi in cui le grandi o medie città si sono sprovincializzate, sono entrate nei percorsi di mobilità virtuosa di giovani in cerca di formazione e ricerca di qualità.
(Fonte: Corsera 13-04-2012)

 
LAUREATI. REQUISITI PER ENTRARE IN UNA GRANDE MULTINAZIONALE PDF Stampa E-mail
Laurea quinquennale, nell'82% dei casi, in economia (91,3%) o ingegneria (69,6%) ma anche in scienze della comunicazione (26,1%), esperienza maturata magari anche solo attraverso stage, buona conoscenza dell'inglese, dell'informatica e dei nuovi media digitali. Ecco le principali richieste fatte, al giorno d'oggi, a un giovane candidato che vuole entrare in una grande multinazionale. Lo rileva la prima «Indagine sulla formazione dei neolaureati ed esigenze delle imprese» promossa dall'Università IULM di Milano in collaborazione con Centro-marca e Fondazione Crui. Quali sono invece le mancanze del futuro professionista? In primo luogo, la scarsa padronanza della lingua inglese, ma ci sono però buone nozioni informatiche e relative ai new media. I maggiori «deficit» si rilevano comunque in relazione alle capacità, vale a dire le cosiddette «soft skill»: lavorare in gruppo, comunicazione, problem solving e gestione del tempo. I giovani italiani sembrano invece non essere troppo distanti per quanto riguarda l'orientamento al risultato e la flessibilità. Lo scarso orientamento pratico degli insegnamenti universitari (79,2%) è stato la principale motivazione per cui i candidati non rispondono sempre alle aspettative. (Fonte: Corsera 13-04-2012)
 
LAUREATI. LAVORO SUBITO MA NON ALL’ESTERO PDF Stampa E-mail
Trovare un posto di lavoro subito. Anche a costo di guadagnare meno, ma realizzarsi professionalmente. E fare curriculum. Soprattutto, però, i giovani laureati non vogliono spostarsi dall'Italia. Sono le indicazioni che emergono dallo studio Sanpellegrino, attraverso un sondaggio online in collaborazione con Tesionline, che ha coinvolto 10.845 studenti universitari italiani, tra laureati e giovani studenti. Il bisogno di lavorare subito è sentito da oltre 1 su 3 (35%). Tra le ambizioni lavorative resiste il posto fisso ma scende il lavoro all'estero e appena 1 su 8 (14%) riesce a vedersi fra dieci anni. II tempo indeterminato lo indica il 16% dei laureati e oltre un quarto dei sondati (25%) preferisce l'Italia rispetto a Europa (16%) e Nord America (14%).
(Fonte: Il Mondo 20-04-2012)

 
LAUREE. CON 20MILA EURO LAUREA PORTOGHESE PER ODONTOIATRI PDF Stampa E-mail
Duecentocinquanta aspiranti odontoiatri potranno scavalcare la lista degli ottocento previsti per legge iscrivendosi all'università Fernando Pessoa di Lisbona. Costo per accedervi: 20mila euro l'anno, che diventano 18 se la domanda viene presentata prima dei termini ultimi d’iscrizione. La denuncia arriva dagli esperti riuniti a Torino per il IXX Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria. Un «business della formazione a discapito del diritto allo studio» che ha fatto insorgere sindacati e organismi istituzionali della professione e del mondo universitario odontoiatrico, preoccupati della possibilità che un'università estera privata possa aprire una sorta di succursale in Italia per far studiare gli iscritti all'Ateneo portoghese. La querelle, iniziata alcuni mesi fa, sembrava chiusa lo scorso 24 febbraio con la firma, da parte del ministro Profumo, del decreto di revoca dell'autorizzazione per l'università portoghese. A riaprirla, tuttavia, è stata la presentazione, pochi giorni fa, da parte dell'Ateneo di Lisbona di un ricorso al Tar del Lazio. «L'istituzione di un corso, che parrebbe di fatto privo dei requisiti minimi che garantiscono la qualità della formazione universitaria- affermano Antonella Polimeni, presidente del Collegio dei Docenti di Odontoiatria e Marco Ferrari, presidente della Conferenza permanente dei corsi di laurea di odontoiatria - rischia di omettere il controllo degli organi ministeriali chiamati a vigilare sugli aspetti di contenuto, strutturali e organizzativi del corso di laurea in odontoiatria. Ciò che inoltre ci preoccupa è la possibilità che sia riservata a un ateneo privato una cospicua fetta di aspiranti odontoiatri».
(Fonte: Il Messaggero 16-04-2012)
 
LAUREE FINTE PDF Stampa E-mail
Il presunto scandalo delle lauree “comprate” di noti personaggi politici ha suscitato un’ondata di sdegno e d’ironia. Queste lauree “finte” non fanno per niente a pugni con una diffusa etica del sapere, ma anzi compendiano perfettamente una visione dell’”istruzione” che in Italia è persino maggioritaria – la visione di quell’Italia che individua nell’avere o meno una laurea un elemento fondamentale di discrimine sociale. Quello che queste élites prefigurano è piuttosto una società burocratizzata in cui si deve avanzare solo per titoli ed esami – considerati gli unici elementi oggettivi di “meritocrazia”, rispetto alla presunta vocazione “anticulturale” di un libero mercato che “tollera” che un idraulico guadagni più di un laureato in conservazione dei beni culturali. La cultura del valore “intrinseco” del titolo di studio non provoca solo tentativi patetici di comprarsi una laurea “privata” tanto per anteporre un qualche prefisso al cognome, ma fa sì che l’intero sistema universitario pubblico diventi sempre più un “diplomificio”. Contro questa inflazione cartacea, occorre affermare una visione più ampia di società della conoscenza e difendere un’idea d’istruzione che non s’identifichi con, né si riduca a un processo di educazione formale. Occorre riscoprire la bellezza di studiare per imparare e per migliorarsi, più che per appendere una pergamena alla parete – sapendo che in un mondo globalizzato e competitivo servirà soprattutto saper fare le cose.
(Fonte: libertiamo.it 16-04-2012)
 
Altri articoli...
« InizioPrec.12345678910Succ.Fine »

Pagina 8 di 17