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20 Febbraio
USA. CLASSIFICAZIONI E VALUTAZIONI DELLE UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

Vale la pena riflettere su quanto avviene nel paese che sempre è portato ad esempio di “eccellenza”, sia nella ricerca sia nella didattica, cioè gli Stati Uniti. Cominciamo con lo osservare che non esiste qui un ente centrale e unitario, alle dipendenze del governo, che si occupa di tale settore. I ranking e le valutazioni negli Stati Uniti sono effettuate da numerose organizzazioni. Su Wikipedia ne sono catalogate 9 come principali: American Council of Trustees and Alumni Rankings (ACTA), Faculty Scholarly Productivity Index (FSPI), Forbes College rankings (FCR), The Top American Research Universities rankings (TARU), TrendTopper MediaBuzz College Guide (TMCG), U.S. News & World Report College and University rankings (USNWRCU), United States National Research Council Rankings (USNRCR), Washington Monthly College rankings (WMC), Revealed preference rankings (RPR). Ognuno di questi non solo misura aspetti diversi delle università, ma utilizza metodologie del tutto eterogenee e in gran parte adeguate allo scopo che si prefiggono. Così si va dalla valutazione di parametri oggettivi come il tipo di titoli rilasciati, i curricula seguiti e la loro “forza”; il fatto di impartire certe discipline chiave, i finanziamenti, le percentuali di laureati, la reputazione conseguita presso un pubblico selezionato, ma anche pubblicazioni, citazioni, capacità di attrarre finanziamenti e così via. In sintesi alcuni elementi emergono con chiarezza:
- Non esiste negli USA un sistema nazionale di valutazione della qualità scientifica delle università.
- Esiste un sistema di accreditamento volontario su base regionale che rispetta solo alcuni standard definiti dal DOE e dal CHEA: è in base al rispetto di questi standard che il governo federale ammette le università ai propri finanziamenti (per lo più riguardanti la ricerca).
- Esiste poi una classificazione delle università in 33 tipologie, in base a parametri oggettivi (dimensioni, finalità ecc.), effettuata dalla Carnegie Foundation.
- I finanziamenti delle università e della ricerca (che per circa il 67% sono federali e statali) non dipendono per nulla dalle valutazioni qualitative effettuate dalle varie organizzazioni che abbiamo prima menzionato, le quali servono solo per dare un orientamento agli studenti e di conseguenza anche ai finanziatori privati e in un certo quale modo a dare un peso sul mercato delle professioni e degli impieghi alla laurea conseguita. A tal fine si fa notare che ciò avviene in presenza del valore legale del titolo di studio, il quale è richiesto, con la specifica dei crediti acquisiti nelle singole discipline, da ogni amministrazione pubblica.
- Solo uno dei tanti enti organizzatori, il FSPI, effettua comparazioni sulla qualità della ricerca e non basandosi solo su dati bibliometrici, che comprende solo 375 università sulle 4.635 università e college classificati dalla Carnegie Foundation.
(Fonte: F. Coniglione, www.roars.it/online 14-02-2012)

 
FRANCIA. FORTE CRESCITA DEI CORSI VIA INTERNET PDF Stampa E-mail
In Francia è in forte crescita il fenomeno dei corsi via internet. Ormai tutte le università hanno un sito web dedicato all'insegnamento e molte lezioni sono gratuite. I dati del ministero dell'istruzione superiore, che ha finanziato la formazione di 2 mila insegnanti specializzati nel settore, dicono che il numero di corsi è più che raddoppiato tra il 2009 e il 2010, passando da 12 mila a 30 mila. E, stando agli addetti del comparto, questa cifra è senz'altro aumentata da allora. L'utilizzatore tipo dei corsi online è il pensionato, oppure l'ingegnere che vuole accedere a contenuti scientifici di alto livello. Così, a Parigi-I, le più gettonate sono le lezioni di diritto di Michel Verpeaux, adattate e registrate in studio, che sono scaricate dagli internauti a casa loro. All'ateneo Rennes-II gli studenti vanno matti per i video sulle arti dello spettacolo e per i corsi sullo tsunami di Hervé Régnauld, docente di geografia fisica. Gli argomenti di attualità attirano parecchi curiosi, che cercano spiegazioni approfondite. In vetta alla classifica di chi realizza più corsi su internet è l'ateneo di Parigi-X con 5.164 ore nel 2010. Seguono Parigi-V con 4.877 ore, Poitiers con 3.100, Parigi-VI con 1.750 ore e Versailles-Saint Quentin con 1.502. Sono oltre mille i docenti di Parigi-I a ricorrere al web per presentare elementi che completano l'insegnamento tradizionale; nel 2006 erano soltanto 150.
(Fonte: ItaliaOggi 14-02-2012)
 
FRANCIA. UN MAXI FINANZIAMENTO ALL’UNIVERSITÀ DOPO IL DECLASSAMENTO NELL’ARWU PDF Stampa E-mail

Dopo essere stata declassata nella classifica cinese sull'eccellenza universitaria, Parigi ha stanziato un maxi-finanziamento: otto milioni di euro da dividere tra gli otto principali poli d'istruzione del Paese. Con l'obiettivo di tornare competitivi a livello internazionale. A Parigi lo chiamano lo Shanghai-choc. E’ la rabbia tutta francese di vedersi sotto-rappresentati nella classifica mondiale degli atenei stilata, sulla base di qualità accademica e ricerca, dall’Università Jiao Tang della metropoli cinese. Un’umiliazione alla quale la Francia ha reagito con un programma che prevede investimenti per 19 miliardi di euro. Saranno otto i poli universitari che beneficeranno maggiormente dei fondi per realizzare importanti investimenti.
A Parigi sono arrivati presto alla conclusione che l’assenza di grossi poli interdipliscinari penalizzava gli atenei francesi nella corsa per piazzarsi tra i migliori del mondo, oltre a limitare le loro oggettive possibilità di sviluppo. Non solo: i tagli ai fondi (anche per l’edilizia e le infrastrutture) avevano portato a un deterioramento evidente delle università, fatta eccezione per le “grandes écoles“, destinate, però, solo a un’élite di studenti accuratamente selezionata. Così nel 2007, subito dopo l’elezione di Sarkozy, è stata varata, in mezzo a mille polemiche e proteste, la legge sull’autonomia degli atenei. Ma il grande salto è arrivato nel 2009. Subito dopo la prima grande crisi finanziaria e di fronte ai suoi riflessi sull’economia reale, il Presidente decise di varare il “grand emprunt”, un vasto prestito obbligazionario per ridare slancio alla competitività del suo Paese. Si tratta di 35 miliardi di euro. Ma ben 19 sono stati destinati all’università e alla ricerca (compresi interventi sui campus più malmessi). E 7,7 in particolare sono a disposizione degli Idex, le “initiatives d’excellence”: veri e propri poli d’eccellenza universitaria, con i quali finalmente la Francia vuole figurare in alto nella classifica di Shanghai.
(Fonte: www.ilfattoquotidiano.it 11-02-2012)

 
GERMANIA. LA CORTE COSTITUZIONALE IMPONE AUMENTI PER I DOCENTI UNIVERSITARI PDF Stampa E-mail

I professori universitari tedeschi sono sottopagati, di conseguenza il loro stipendio base deve essere aumentato. Lo ha stabilito la Seconda Sezione della Corte Costituzionale di Karlsruhe, accogliendo il ricorso di un professore di Chimica dell'università' di Marburg. Il cattedratico aveva definito ingiusto il suo stipendio mensile lordo di 3890 euro, cui vanno ad aggiungersi 23,72 euro d’indennità speciale per le prestazioni fornite, che al netto gli fanno arrivare in tasca meno di 3mila euro il mese. Il presidente dell'Alta Corte, Andreas Vosskuhle, ha spiegato che "la grande maggioranza (degli otto giudici costituzionali, ndr) ritiene troppo basso lo stipendio base di un professore universitario", che di fatto "guadagna come un professore di liceo a fine carriera". Il nuovo sistema di retribuzione degli oltre 27mila professori universitari tedeschi è stato deciso con la riforma del 2005, che ha abolito la progressione automatica dello stipendio legata all'età per far posto a un emolumento base con l'aggiunta d’indennità supplementari, agganciate all'impegno e al valore delle prestazioni professionali fornite.
La riforma, che, di fatto, ha ridotto del 25% lo stipendio dei docenti universitari di nuova assunzione, era stata decisa per permettere alle università tedesche di liberalizzare il mercato dell'insegnamento, utilizzando i fondi così risparmiati per attrarre negli atenei tedeschi professori anche stranieri di riconosciuto valore scientifico, ai quali offrire compensi aggiuntivi legati alla qualità dell'insegnamento prestato. I giudici di Karlsruhe hanno invece obiettato che questo sistema conduce a "una cannibalizzazione verso il basso", favorendo i titolari di cattedre nelle discipline scientifiche, ambiti per il loro contributo di ricerca, a danno di quelli delle facoltà umanistiche poco richiesti dal mercato.
A causa della struttura federale della Germania, lo stipendio medio lordo di un docente universitario è di 4200 euro, ai quali vanno ad aggiungersi 900 euro d’incentivi supplementari legati alle prestazioni, che però sono concessi a livello individuale e ovviamente non vincolanti. I professori universitari peggio pagati sono quelli delle università berlinesi, che al momento dell'assunzione ricevono un emolumento base mensile lordo di 3450 euro, che sale a 3800 in Baviera ed a 3850 nel Baden-Wuerttemberg.
(Fonte. AGI 14-02-2012)

 
REGNO UNITO. CARATTERISTICHE DELLE UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

Nel Regno Unito le università sono pubbliche (o meglio sono fondazioni private riconosciute dallo Stato, non organismi di diritto pubblico come nel nostro Paese. Nota di PSM), ma ciascuna è libera di richiedere una retta entro i limiti fissati dal governo e rilascia un certificato senza valore legale. Le università inglesi, pur in assenza di norme statali, hanno ormai da tempo curricula armonizzati (sia nella durata che nei contenuti) essendo obbligate ad adottare gli standard previsti dalle società di accreditamento europei presenti nei paesi aderenti. La concorrenza è basata sul reclutamento di docenti di qualità, necessari per acquisire la stima degli studenti.
Come sono valutate le facoltà inglesi? Sono prestigiosi quotidiani come il Times e il Guadian a stilare le classifiche della qualità dell'offerta formativa, basandosi su logiche di mercato (valutazioni che gli stessi studenti danno del corpo docente, efficacia della formazione acquisita sul mondo del lavoro, ecc.).
Nel Regno Unito, infine, non esistono i nostri ordini professionali ma libere associazioni di professionisti.
Il passaggio degli studenti dalla scuola secondaria all'università avviene tramite esami finali che danno diritto a un diploma di livello avanzato: il General Certificate of Education Advanced Level (GCE A Level) che, insieme con altre qualifiche offerte dal Business and Technician Education Council (BTEC) o a corsi propedeutici annuali per chi non é provvisto di tali qualifiche, è necessario per accedere agli studi universitari. L'istruzione superiore, come detto, é offerta da università, politecnici e college, che godono di assoluta libertà accademica. In Inghilterra l'assunzione del personale docente e non docente non è soggetta a concorsi nazionali per esami e titoli come in Italia, ma avviene per candidatura diretta.
(Fonte: M. F. Garrozzo, http://notizie.radicali.it 03-02-2012)

 
HONG KONG'S NEW ACADEMIC STRUCTURE SUL MODELLO DEL PROCESSO DI BOLOGNA PDF Stampa E-mail

A settembre del 2012 entreranno nelle Università di Hong Kong i primi diplomati della nuova e ampia riforma dell'insegnamento denominata Hong Kong's New Academic Structure. Avviata nel 2009, ha ridotto di un anno la durata degli studi secondari e aumentato di uno quella del percorso universitario in una struttura che prevede 3 anni di scuola secondaria di 1° grado, 3 anni di scuola secondaria di 2° grado e 4 anni del primo ciclo di studi universitari. Hong Kong, divenuta una regione ad amministrazione speciale della Repubblica Popolare Cinese dopo la cessazione nel 1997 del regime coloniale, aveva mantenuto un sistema educativo che, in ragione delle relazioni storiche, ricalcava quelli di Regno Unito, Galles e Irlanda del Nord. Il nuovo sistema guarda con attenzione all'Europa e al Processo di Bologna, prevedendo tre livelli di studi universitari: Bachelor, Master e PhD.
L'internazionalizzazione figura tra le priorità governative e le Università locali stanno cercando di sviluppare attivamente i legami con le similari istituzioni all'estero per favorire la collaborazione nella ricerca scientifica e gli scambi studenteschi.  Già nella scuola secondaria superiore, oltre al cinese e all'inglese, è divenuta obbligatoria una terza lingua da scegliere tra francese, tedesco, hindi, giapponese, spagnolo e urdu; gli studenti del 1° ciclo di studi universitari sono incoraggiati a partecipare a programmi di scambio annuali o almeno semestrali. Alcuni studenti di Hong Kong hanno finora beneficiato di alcune borse per corsi di secondo e terzo ciclo nell'ambito del Programma Erasmus Mundus. Nel corso degli ultimi anni le Università europee (diverse dal Regno Unito) sono risultate più attrattive di talenti asiatici grazie: al minor costo delle tasse universitarie (a Hong Kong ammontano a circa 3.800 euro l'anno per i corsi Bachelor e Master e tra i 6.300 e 8.200 per quelli PhD); alle borse di studio offerte; ai requisiti di ammissione (dal 2009 il flusso degli studenti di Hong Kong in Danimarca, Spagna e Germania è aumentato del 40%).
Con la riforma sono state introdotte novità normative intese a ottenere il riconoscimento dei titoli di studio da parte dei 27 paesi Ue: l'Hong Kong Diploma of Secondary Education - HKDSE ha sostituito i precedenti Hong Kong Certificat of Education Examination - HKCEE e l'Hong Kong Advanced Level Examination - HKALE.
(Fonte: M. L. Marino, www.rivistauniversitas.it 02-02-2012)

 
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