Home 2011 27 Dicembre
27 Dicembre
STATUTI. IL CASO DI CATANIA PDF Stampa E-mail
È recente la notizia che lo statuto dell’Università di Catania, approvato nel luglio scorso e inviato al MIUR per il prescritto parere, sia stato nella sostanza bocciato sul punto cruciale della composizione del CDA. Come mai? Si afferma infatti nella lettera inviata dal MIUR il 24.11.2011: «Non si ritiene di poter condividere la designazione da parte del Rettore di quasi tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione (8 su 11). L’idea di fondo della riforma universitaria è infatti quella di assicurare una governance improntata al principio dei “pesi e contrappesi”. I consiglieri dei CDA, pertanto, non possono essere considerati come espressione diretta di un unico organo dell’Ateneo. Proprio al fine di garantire tale ruolo di garanzia e terzietà, e in linea con il dettato della legge n. 240 del 2010, la loro scelta o designazione va riformulata anche tenendo conto dell’esigenza di provvedere procedure che vedano il coinvolgimento in vario modo di una pluralità di soggetti». Insomma, i richiami a “pesi e contrappesi”, al “ruolo di garanzia e terzietà”, al “coinvolgimento di pluralità di soggetti” non sono altro che espressioni indicanti una sola cosa: l’esigenza di democrazia e di partecipazione della comunità accademica alla vita dell’università. Ma il Senato dell’università di Catania ha prontamente reagito a tale invito: lo ha bellamente ignorato e – in base a motivazioni giuridiche offertegli da un parere legale – ha proceduto comunque a pubblicare lo Statuto in Gazzetta Ufficiale. A questo punto al MIUR non resta che ricorrere in Tribunale contro tali norme. Lo farà mai?
(Fonte: www.argocatania.org 08-12-2011)
 
LE RAGIONI DEL DECLINO PDF Stampa E-mail
Il declino dell'Italia è cominciato parecchi anni fa ed è il risultato della riluttanza con cui la sua classe politica e la sua società hanno affrontato i problemi della modernizzazione. Sono state conservate aziende improduttive per compiacere interessi clientelari ed elettorali. Sono stati elargiti benefici (pensioni d'invalidità, pensioni di anzianità) a chi non aveva il diritto di goderne. E stata premiata la mediocrità ed è stato punito il merito. Sono state ritardate o male applicate tutte le riforme che avrebbero intaccato i privilegi delle grandi corporazioni, dai sindacati agli ordini professionali. È stato permesso che il controllo dei voti, soprattutto nelle regioni meridionali, restasse nelle mani di persone che avevano rapporti diretti o indiretti con ambienti criminali. La somma di questi fattori ha progressivamente diminuito il prestigio del Paese nel mondo e il suo peso economico. Si è considerevolmente ridotta la presenza italiana in settori strategici come la chimica e l'informatica. La crescita dell'economia nazionale, soprattutto nell'ultimo decennio, è stata molto modesta. E il Paese ha lungamente vissuto al di sopra dei propri mezzi.
(Fonte: S. Romano, Corsera 11-12-2011)
 
FORUM NAZIONALE “UNIVERSITÀ, SAPERI E RICERCA” PDF Stampa E-mail
Venerdì 2 dicembre si è svolto al Centro Congressi Roma Eventi un incontro del Forum Nazionale “Università, Saperi e Ricerca” dedicato all’esame dei problemi riguardanti l’Università.
Manuela Ghizzoni ha rappresentato la situazione in Parlamento per quanto riguarda i decreti attuativi della l. 240/10, e ha evidenziato l’importanza del Decreto attuativo riguardante il diritto allo studio, spiegando come a fronte delle critiche che vengono fatte a detto decreto il PD abbia avanzato diverse proposte migliorative in modo non ideologico.
Andrea Cammelli, Direttore del Consorzio Alma Laurea ha svolto un’approfondita analisi sullo stato delle nostre Università in termini di studenti e di laureati, evidenziando le criticità globali del nostro sistema, che fanno sì che l’Italia abbia una percentuale di laureati del 10%, metà della media OCSE, ma anche che la riforma delle lauree, secondo alcuni indicatori, mostra un miglioramento relativamente alla regolarità negli studi.
Andrea Lenzi, Presidente del CUN (Consiglio Universitario Nazionale) ha evidenziato le criticità di un sistema di valutazione in cui tutti i compiti siano riservati all’ANVUR, proponendo una doppia modalità, in cui il CUN si occupi della programmazione, validando l’accreditamento, e lasciando all’ANVUR l’azione di valutazione ex-post.
Marco Mancini Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) ha analizzato i tre stress di cui ha sofferto l’Università italiana negli ultimi anni: normativo, salariale e finanziario. Ha quindi messo in evidenza il prossimo arrivo e la grandissima importanza del decreto sull’applicazione dell’art. 5 sul ricalcolo del 90% del Fondo di Finanziamento Ordinario, (che non deve essere superata per i soli stipendi), da cui discenderà reclutamento, turn over etc. Ha quindi evidenziato il problema delle tasse di iscrizione per i dottorandi che non fruiscono della borsa di studio, ed ha infine invocato che il 2012 sia un anno di alleggerimento, senza ulteriore proposizione di norme di tipo complessivo e stress normativi che avrebbero solo l’effetto di paralizzare il sistema.
Federica Laudisa, con un’approfondita analisi sulla situazione del diritto allo studio, in particolare ha criticato che si voglia aumentare la percentuale degli idonei che ricevono la borsa innalzando i requisiti di merito e abbassando l’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente), con l’effetto di aumentare detta percentuale riducendo il numero degli idonei; ha proposto un doppio sistema, nel quale i c.d. prestiti d’onore siano rivolti a chi non ha diritto alle borse di studio, in particolare a iscritti a scuole di specializzazione e master oppure a chi ha un ISEE leggermente superiore a quello richiesto per la borsa.
(Fonte: www.pdumbria.org 12-12-2011)
 
UNIVERSITÀ E CONSORZI UNIVERSITARI DIVENTANO PER LEGGE SOGGETTI DI INTERMEDIAZIONE TRA DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO PDF Stampa E-mail
Testo Unico Apprendistato nei settori della conoscenza. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre del Decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali del 20 settembre 2011, diventa operativo a partire del 18 dicembre 2011, l’obbligo per le scuole secondarie di II grado statali e paritarie, le università statali e non statali, i consorzi universitari, di interconnettersi alla Borsa continua nazionale del lavoro quali soggetti autorizzati ad effettuare attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro. In base all’art. 2 comma 1 lettera b) del D.Lgs. 276/03 (legge Biagi), l’attività di intermediazione è comprensiva “della raccolta dei curricula dei potenziali lavoratori; della preselezione e costituzione di relativa banca dati; della promozione e gestione dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro; della effettuazione, su richiesta del committente, di tutte le comunicazioni conseguenti alle assunzioni avvenute a seguito della attività di intermediazione; dell'orientamento professionale; della progettazione ed erogazione di attività formative finalizzate all'inserimento lavorativo”.
(Fonte: FlcCgil 14-12-2011)
 
UN'ALLUVIONE TABELLARE-BUROCRATICA PDF Stampa E-mail
Ormai tutto sta diventando un gigantesco comitato. E non soltanto la ricerca scientifica, ma l'università, l'intero sistema dell'istruzione, per non andare oltre. Solo per valutare il sistema universitario nel suo complesso occorrerà mobilitare dei «panel» di molte centinaia di professori, e non parliamo delle valutazioni interne alle singole università, delle valutazioni dei progetti di ricerca locali e nazionali. Ma questo è niente: c'è l'esplosione delle tabelle con cui si valuta qualsiasi cosa con numeri. Vuoi un posto? Tabella e punteggi. Vuoi un incarico di qualsiasi tipo? Tabella e punteggi. Vuoi un congedo? Tabella e punteggi. L'attività didattica svolta? Tabella e punteggi. Provate a pensare che cosa può diventare - e sta diventando - tutto questo nel sistema scolastico, che è molte volte più grande del sistema universitario e della ricerca, e avrete il capogiro. Qui, oltre alla «certificazione delle competenze», ci sono le nuove tabelle per i test Invalsi, e poi questo e poi quello: un'alluvione tabellare - burocratica che è fonte di incontenibile goduria per quella amministrazione che, come da più parti si sottolinea, è il vero potere, non soltanto in Italia, ma in Europa. Si ha idea di quale prezzo occorra pagare per ottenere un finanziamento europeo per la ricerca? Una modulistica spaventosa, continui rendiconti, viaggi periodici a Bruxelles per certificare l'andamento dei lavori, i quali, beninteso, sono l'ultimo dei problemi: l'importante è rendicontare bene, magari il vuoto. A tal punto che ormai ci sono agenzie che si occupano solo di questo e «insegnano» con supponenza ai ricercatori come fare. L'esito più rilevante di questo andazzo è il trionfo dei mediocri. Per una singolare, ma non strana, eterogenesi dei fini, la meritocrazia produce il suo contrario: l'apocalisse dei dossier e delle tabelle apre la strada a chi meglio riesce in materia. Se è assai più facile accodarsi a una moda nella ricerca scientifica che non affrontare tematiche nuove e inesplorate, figuriamoci se non è più facile darsi alla progettazione e compilazione di sistemi di valutazione tabellare.
(Fonte: G. Israel, Il Giornale 20-12-2011)
 
Altri articoli...
« InizioPrec.12345678910Succ.Fine »

Pagina 10 di 16