OPINIONI. A PROPOSITO DELLA RIFORMA DEL PRERUOLO UNIVERSITARIO, CIOÈ DELLE FIGURE NON ASSUNTE A TEMPO INDETERMINATO |
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“La riforma Bernini, riportando grande libertà contrattuale, dà fiato alle strutture, ma di fatto penalizza molti ricercatori che, in un mondo aperto, continueranno a scappare dall’università italiana. Il superamento del precariato storico non può significare una pretesa di abolire legalmente figure in via di stabilizzazione. Bensì deve significare una ragionevole aspettativa per coloro che, finito il dottorato, vogliono continuare nel mondo universitario avendone le qualifiche. L’unica soluzione possibile è reintrodurre la figura del ricercatore a tempo indeterminato, ma attribuendogli compiti didattici. Ingiustamente bandita e non riformata dalla riforma Gelmini del 2010, è una figura contrattuale normale in molti altri paesi. Stante il livello basso e non destinato a crescere del finanziamento dell’università italiana, l’unico modo per diminuire il precariato è reintrodurre una figura meno onerosa per le strutture che quindi potrebbero assumere personale più giovane a tempo indeterminato”. F: F. Zuolo, Domani 09.08.24.
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