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NECESSITÀ DI UNA RICERCA CHE SIA ACCESSIBILE, TRASPARENTE, REPLICABILE/RIPRODUCIBILE, IL CUI SCOPO SIA IL PROGRESSO DELLE CONOSCENZE E NON L’AUMENTO INDISCRIMINATO DELLE RIGHE DEL PROPRIO CV PDF Stampa E-mail

Nell’attuale sistema in cui interesse dei ricercatori è avanzare nella propria carriera e acquisire finanziamenti, interesse delle istituzioni è avere ricercatori che pubblicano “bene” e che attraggono fondi, la peer review non riesce a garantire l’attendibilità di ciò che si pubblica, i meccanismi di autocorrezione (quando sono messi in atto) richiedono tempi lunghissimi, la pubblicazione dei risultati negativi è mal vista, e certamente considerata poco spendibile, sembra che non ci sia nessuno a cui stia a cuore per davvero l’avanzamento delle conoscenze. In questo, editori privi di scrupoli che denunciano guadagni miliardari, non sono affatto d’aiuto, ma anzi tendono ad evitare qualsiasi modifica di questo sistema assai remunerativo. Qualche segno, per lo meno di una presa di coscienza che esiste un problema, lo possiamo individuare nel lavoro scrupoloso fatto dai science sleuths come Bik, Albakina, Bishop ecc., nelle dimissioni di interi editorial board e nella decisione di fondare iniziative interamente gestite dalle istituzioni. Bisognerà cercare di capire se e come queste iniziative saranno sostenibili, ma anche e soprattutto formare i giovani ricercatori sottolineando la necessità di una ricerca che sia accessibile, trasparente, replicabile/riproducibile, il cui scopo sia il progresso delle conoscenze e non l’aumento indiscriminato delle righe del proprio cv. F: P. Galimberti, Roars 27.07.24.