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RAPPORTO ALMALAUREA SUL PROFILO E LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI IN ITALIA. LA RETRIBUZIONE PDF Stampa E-mail

A un anno dal titolo tra i laureati di primo e di secondo livello, non occupati e in cerca di lavoro, la quota di chi accetterebbe una RETRIBUZIONE al più di 1.250 euro è pari, rispettivamente, al 38,1% e al 32,9%; tali valori sono in calo, nell’ultimo anno, rispettivamente, di 8,9 e di 6,8 punti percentuali.

Si dichiara disponibile ad accettare un lavoro non coerente con gli studi il 76,9% dei laureati di primo e il 73% di quelli di secondo livello; anche in tal caso si tratta di valori in calo, nell’ultimo anno, rispettivamente di 5,9 e 3,0 punti percentuali. Risultato: per la prima volta da dodici anni (a parte il calo del 2020 legato a Covid) il tasso di occupazione a un anno dalla laurea è sceso di più di un punto percentuale, passando dal 75,4 al 74,1% per i triennali e dal 77,1 al 75,7% per i magistrali.

Aumentano i contratti a tempo indeterminato, mentre la percentuale di occupati a 5 anni dal titolo è in leggera flessione per i magistrali (- 0,5%) e in aumento per i triennali (+1,5%). Entrambi viaggiano attorno al 90%, ma negli ultimi dieci anni i laureati magistrali sembrano arrancare sempre più rispetto ai triennali: il loro tasso di occupazione l'anno scorso è sceso all'88,2% contro 93,6% dei laureati triennali.

Stipendi: a 5 anni dalla laurea, si passa da 1.384 a 1.706 per i laureati triennali e da 1.432 a 1.768 per i magistrali. I più «ricchi» sono gli informatici che guadagnano 2.146 al mese, i più poveri gli insegnanti: 1.412 .

Dopo 12 anni nel 2022 si è assistito per la prima volta ad un lieve ridimensionamento della quota di laureati regolari (-1%), nonostante fosse stata accordata una proroga dell’anno scolastico per le tesi. Due laureati su tre, il 61,5%, hanno comunque concluso nei tempi. L’etàmedia di laurea per il 2023 è pari a 25,7 anni, 24,5 per i laureati della triennale e 27,1 per i magistrali e le lauree a ciclo unico: un dato che comprende anche chi si è iscritto in ritardo – in media un anno e mezzo – rispetto alla maturità.

Il voto medio di laurea: è di 104/110, più alto di quasi due punti rispetto a dieci anni fa quando era di 102,4/110.

F: G. Fregonara e O. Riva, CorSera 13.06.24.