IL DECRETO MINISTERIALE DI RIFORMA DELLE UNIVERSITÀ TELEMATICHE |
In dirittura d’arrivo il decreto Bernini, che introdurrà nuove regole per gli atenei online. L’obiettivo è quello di garantire una qualità maggiore all’offerta formativa che le università online mettono a disposizione e rivedere alcuni aspetti delle lezioni.
Con questa normativa l’Italia rischia di fare un passo indietro rispetto all’evoluzione delle tecnologie e delle modalità didattiche adottate nel resto d’Europa, dove altri Paesi invece stanno da tempo sviluppando ed evolvendo modelli di formazione universitaria a distanza che promuovono la flessibilità e l’accessibilità, mantenendo al contempo elevati standard di qualità”. Ad esempio, nel Regno Unito, la Open University – prima università pubblica del paese per numero di iscritti – offre corsi interamente online, con un forte supporto tecnologico e didattico, permettendo agli studenti di studiare secondo i propri ritmi e disponibilità. In Spagna, invece, le due più grandi università telematiche – l’Universidad Nacional de Educación a Distancia (UNED) e l’Universitat Oberta de Catalunya (UOC) – sono rispettivamente pubblica e a partecipazione pubblica: contano insieme più di 200.000 studenti, dimostrando come il settore pubblico possa sostenere efficacemente l’educazione a distanza. Questi modelli virtuosi dimostrano che è possibile coniugare qualità e flessibilità, e dovrebbero essere presi come riferimento per le riforme italiane nel settore dell’istruzione telematica. F: econopoli 30.09.24.
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