OMBRE SULL’AUTONOMIA COSTITUZIONALE DELL’UNIVERSITÀ |
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Sul Corriere della sera Ernesto Galli della Loggia scrive di una supposta crisi dell’intera università italiana, che dipenderebbe “in misura decisiva da un fattore soprattutto: la concessione di una estesa autonomia alle singole sedi universitarie”. Fingendo di non sapere, commenta T. Montanari (Roars), che questa autonomia è stabilita direttamente dalla Costituzione (in reazione al controllo statale fascista degli atenei), Galli della Loggia contesta l’essenza stessa della democrazia accademica (“se si dà a un gruppo di docenti il potere di decidere sostanzialmente a proprio piacere quali corsi di laurea un ateneo debba aprire, con quali insegnamenti, e per giunta quali nuovi docenti debbano essere assunti … ”), e propone di ridare pieni poteri sull’università direttamente al governo. Lo stesso Galli della Loggia è stato nominato presidente di una commissione istituita dal MUR “per l’analisi di adeguati interventi di revisione dell’ordinamento della formazione superiore, al fine di incrementare il livello di efficienza della governance istituzionale, delle logiche di reclutamento e di gestione del personale docente nonché di razionalizzare l’offerta formativa”. All’inizio di giugno è stata approvata una legge-delega che impegna il governo a presentare, entro 18 mesi, una RIFORMA DELL’UNIVERSITÀ che si presenta (nel testo della delega) così ampia da permettergli di rifare dalle fondamenta il sistema universitario. F: T. Montanari, Roars 02.08.24.
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