SUL TAGLIO DEI RENDIMENTI DELLE PENSIONI FUTURE DEI DIPENDENTI PUBBLICI |
|
|
|
"Il taglio dei rendimenti delle pensioni future dei dipendenti pubblici non riguarda solo gli interessati: è una questione di credibilità e di reputazione del sistema: non si fanno leggi retroattive, non si manomettono i rendimenti concordati e pagati con contratti e riscatti. Sarebbe come se il governo decidesse di ridurre il rendimento dei titoli di stato a tasso fisso concordati: si produrrebbe il disastro finanziario. I rendimenti non sono un regalo. I dipendenti pubblici hanno rinunciato per anni al 37% della retribuzione per alimentare il trattamento previdenziale e in molti casi hanno pagato i riscatti per periodi di studio con ingenti contribuzioni calcolate su quel rendimento e con una riserva matematica calcolata su quell'aliquota. Nemmeno la legge Fornero si era spinta a tanto, consapevole della verosimile incostituzionalità di un intervento retroattivo sui rendimenti. È un precedente gravissimo che crea sfiducia e incertezza per tutti i cittadini sul destino dei risparmi accantonati. La decurtazione è estremamente pesante e per una parte significativa di contribuenti considerando la durata media di una pensione pari a 20 anni è addirittura superiore all'entità di tutta la liquidazione. È una vera e propria patrimoniale riservata ai dipendenti pubblici". F: G. Cavallero quotidianosanita.it nov. 2023
|