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IL PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA E I VACCINI A mRNA PDF Stampa E-mail

Il premio Nobel per la medicina, che è stato assegnato da una commissione di professori del prestigioso Karolinska Institute svedese alla biochimica ungherese Katalin Karikó e all'immunologo statunitense Drew Weissman per la tecnica dell'RNA messaggero (mRNA) messa a punto dagli stessi, spinge ad alcune importanti considerazioni. Di questa tecnologia, che senza tema di smentita si può definire rivoluzionaria, ha enormemente beneficiato, in primis, la produzione dei vaccini anti-SARS-CoV-2, il famigerato betacoronavirus responsabile della COVID-19, che ha sinora mietuto oltre 7 milioni di vittime su scala globale. E sono stati proprio i vaccini a mRNA, fin qui somministrati in numero pari a 13 miliardi di dosi e resi disponibili su scala globale a soli 12 mesi di distanza dell'identificazione del virus nella megalopoli cinese di Wuhan - un risultato da iscrivere a pieno titolo nel "guinness dei primati" -, ad avere salvato milioni e milioni di vite umane, garantendo un'efficace protezione sul duplice fronte sia della malattia in forma grave sia dell'exitus da/per/con COVID. F: G. Di Guardo qotsan Ottobre 2023.