FINO AL 2025 SVALUTAZIONE DEI TITOLI DI STUDIO NELLE PROGRESSIONI VERTICALI NELLA PA |
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Per la progressione verticale dall'Area degli Istruttori all'Area dei Funzionari e dell'elevata qualificazione, i requisiti minimi necessari sono il possesso di una laurea (triennale o magistrale) e almeno 5 anni di esperienza maturata nell'Area degli Istruttori (o nella corrispondente categoria del precedente sistema di classificazione della PA) oppure il diploma di scuola secondaria di secondo grado e almeno 10 anni di esperienza maturata nell'Area degli Istruttori. Tale scelta avalla l'idea che la sola esperienza di lavoro all'interno della PA possa fornire le stesse competenze tecniche e trasversali di un percorso di studio come la laurea, senza contare l'assenza del dottorato di ricerca tra i possibili requisiti dell'Area dei Funzionari e dell'elevata qualificazione. Da questo si evince che l'anzianità lavorativa può arrivare a pesare più di un titolo di studi. Lo stesso vale per i bandi dell'Anpal, Agenzia nazionale per il lavoro, dove per le sue progressioni verticali l'esperienza può arrivare a valere fino a 50 punti, le competenze acquisite fino a 25 e pari punti sono assegnati alla laurea. Se ciò non bastasse il punteggio attribuito al dottorato di ricerca in quei pochi concorsi pubblici virtuosi è assolutamente inadeguato, disconoscendo l'importanza delle competenze tecniche ma soprattutto trasversali possedute da un dottore di ricerca che potrebbero trovare ampia valorizzazione all'interno delle strutture della PA. CorSera. ADI Settembre 2023.
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