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SHADOW LIBRARIES: ACCESS TO KNOWLEDGE IN GLOBAL HIGHER EDUCATION PDF Stampa E-mail

Joe Karaganis (Ed.), Shadow Libraries: Access to Knowledge in Global Higher Education, Cambridge, MA: MIT Press, 2018, 320 pp.
La battaglia pirata per la liberazione della conoscenza è più viva che mai. Passata in sordina per qualche anno con l'irrompere sulla scena delle piattaforme video e musicali, come Netflix, Amazon Prime e Music o Spotify, che hanno trascinato verso il basso il costo d'accesso agli audiovisivi e quindi soddisfatto l'esigenza principale del pubblico, oggi la crescente limitazione della libertà di scelta dei consumatori e l'aumento generalizzato dei prezzi nonché la rivalità commerciale tra operatori, riporta in auge le pratiche di libera condivisione sul web e sulle chat. La legge sul copyright, interpretata senza il necessario equilibrio, disattende le basilari esigenze di solidarietà tra chi ha di più e chi non ha e tra chi vive in paesi ad alto reddito, e chi ha poco anche per il mero sostentamento; tra chi può permettersi di comprare per conoscere e studiare e chi è condannato all'ignoranza e alla subalternità, a maggior ragione con la riduzione degli investimenti sull'istruzione da parte degli stati nazionali. Mentre lo Stato, anche quello che più si ammanta di welfare, continua a ritrarsi dal proprio ruolo di promotore della cultura e della conoscenza, i pirati del nuovo millennio hanno stabilmente issato questa bandiera, interpretando nei modi più vari l'esigenza ormai ineludibile del diritto umano alla conoscenza. In una società in cui questa conoscenza è sempre più importante, legarla all'arbitrio delle pretese economiche del copyright, non può far altro che accrescere diseguaglianze e disparità, minando lo stesso tessuto democratico della società. Le biblioteche ombra, basandosi su una illegalità a buon diritto, stanno giocando diversamente la loro partita. (F: E. Somma, agenda digitale, dicembre 2022)