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LA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI PREVISTA NELLA LEGGE DI BILANCIO È «UNA PUNIZIONE PER I PENSIONATI SOPRA I 2.500 EURO DI PENSIONE LORDA» CHE «COLPISCE QUELLI CHE HANNO PAGATO DI PIÙ IN TASSE E CONTRIBUTI» PDF Stampa E-mail

Una categoria di pensionati/contribuenti sopra 55.000 euro/anno – 337.000 soggetti, non più dello 2,10% dei pensionati/contribuenti – versa oltre il 18,00% dell'intera IRPEF, complessivamente oltre €9 miliardi annui, con una media annua individuale di oltre €27.000.
Una categoria di pensionati/contribuenti, che è quella che da un lato continua a scontare la progressività della tassazione pagando l'aliquota marginale massima dell'IRPEF = 43%, per un ulteriore introito erariale pari mediamente (con riferimento ad una durata media del periodo pensionistico pari a 20 anni) a non meno di 500.000 euro, dall'altro registra i più alti tassi di copertura dei contributi versati. La disinvolta persecuzione delle "pensioni d'oro" dovrebbe fare i conti con la mal digerita filosofia contributiva che si fonda sulla commisurazione della pensione al "merito", cioè ai contributi versati. Infatti, il merito delle pensioni interamente retributive è a forma di U, cioè scende dalle pensioni basse a quelle medie, per poi risalire passando alle alte. (F: V. Iorio, CorSera 30.01.23)