Home
ALLOGGI PER STUDENTI FUORISEDE. IL NUMERO DI POSTI LETTO PUBBLICI, PER LORO, È PARI A 36.478, IL 5 PER CENTO DEL TOTALE PDF Stampa E-mail

Il buco nero del già precario diritto allo studio italiano sono le residenze: gli alloggi garantiti ai fuorisede. La crisi svuota le università italiane, come racconta l'inchiesta pubblicata su Repubblica, e un dossier dell'Unione degli universitari costruita su dati dell'anno accademico 2019-2020 spiega come il 49,5 per cento degli studenti degli atenei italiani si sia iscritto in un ateneo in una provincia differente da quella di residenza. Per studiare, ovviamente, questi 764.000 universitari devono poter trovare un alloggio, ma la disponibilità di posti letto pubblici, per loro, è pari a 36.478, il 5 per cento del totale. Si ha diritto, gratuitamente, alla stanza pubblica se si è fuorisede e pure beneficiari di borsa di studio. A questi numeri andrebbero aggiunti gli studenti che frequentano all'interno della provincia di residenza, ma, comunque, a svariati chilometri di distanza. La situazione è pesantemente deficitaria in tutta Italia, ma in Molise, per dire dello stato dell'arte, non esiste neppure una foresteria per gli studenti universitari. In Abruzzo gli alloggi sono pari all'1,54 per cento della richiesta, in Campania al 2,35, in Veneto al 3,22, in Piemonte e in Emilia al 3,9. La regione con più accoglienze gratis è la Calabria, le residenze per studenti sono pari all'11,69 per cento. Gli affitti nelle grandi città, rivela il dossier, sono inaccessibili per i figli di un ceto medio-basso: una stanza singola a Milano può raggiungere 504 euro, a Firenze 414,40 euro, a Roma 392 euro, a Bologna 378 euro, a Napoli 338 euro, e gli esempi sono calzati su cinque città a forte vocazione universitaria.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza licenziato dal Governo Draghi prevede un investimento di 950 milioni "per la ristrutturazione, manutenzione e costruzione" di nuove residenze per studenti d'ateneo: si prevedono, da qui al 2026, centomila posti alloggio in più, manovra che andrà collegata a una maggiore apertura verso le privatizzazioni delle gestioni e dei servizi.
Per una totale copertura pubblica delle richieste di residenze per studenti servirebbe un investimento da € 7 miliardi, più di sette volte quello previsto dal piano (speciale) legato al PNRR. (F: La Repubblica 31.10.22)