Home
IL C.D. MODELLO FRANCESE PER L’ACCESSO AL CORSO DI LAUREA IN MEDICINA PDF Stampa E-mail

Per l'accesso a Medicina, nel c.d. modello francese, in Francia la selezione iniziale si basa solo sul voto di maturità alla scuola superiore (Baccalauréat), ma in sostanza sono ammessi tutti al 1° anno accademico, denominato PACES (Première Année Commune des Etudes de Santé). Il PACES è comune a 4 corsi di laurea - Medicina, Odontoiatria, Farmacia e Ostetricia -, e si seguono, nel corso dei due semestri, corsi di scienze di base (biologia, fisica, chimica), di scienze mediche (anatomia, istologia, fisica, chimica), di scienze umane e sociali. Durante questo 1° anno si tiene un test d'ammissione a risposta multipla diviso in 2 parti che fanno media l'una con l'altra, una da sostenere alla fine del 1° semestre (verso dicembre/gennaio) e l'altra al termine del 2° semestre (maggio/giugno). Al termine del secondo semestre si effettua la selezione nazionale per l'ingresso nel percorso specifico scelto, che rimane a numero programmato. In media, soltanto il 20% degli studenti che hanno manifestato l'intenzione di dedicarsi agli studi medici riesce ad ottenere l'accesso al secondo anno e dunque ad iniziare il percorso di studi verso la carriera prescelta. Il restante 80% si ritrova ad aver sprecato tempo ed energie. Una sorta di esame di ammissione prolungato ed estenuante che invece di durare poche ore come in Italia, dura un anno.
Anche l'accesso agli altri tre corsi di laurea del PACES è limitato dal numero chiuso. Per gli studenti che non superano la selezione non esiste un percorso definito o meglio, il sistema formativo non prevede ufficialmente nessuna ancora di salvezza. Possono decidere di tentare nuovamente l'anno successivo oppure indirizzarsi verso altre facoltà, non necessariamente correlate al settore sanitario. Esiste una passerella tra il PACES e il corso di laurea in Biologia: se il curriculum personale è buono, si può accedere - dopo un colloquio e la valutazione dei titoli - al secondo o addirittura terzo anno di Biologia (L2 o L3) oppure ripartire dall'inizio come se si fosse appena usciti dalla scuola superiore (Baccalauréat).
In Italia la massiccia fuoriuscita dei medici dalle corsie ospedaliere, per quiescenza o per le insostenibili condizioni di lavoro, non è attualmente compensata da una giusta quota di specialisti. La soluzione, però, non è quella di dare libero accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia con esame di sbarramento a fine primo anno, generando solo false illusioni agli studenti e alle loro famiglie e causando uno spreco di risorse umane ed economiche, bensì quella di studiare ed attuare un'adeguata programmazione affinché l'imbuto formativo diventi finalmente un cilindro formativo, investendo attraverso un incremento del finanziamento dei contratti di specializzazione. (F: A. Spedicato e P. Di Silverio, quotidianosanità 01.11.2018)