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ANDAMENTI TERRITORIALI DELLE ISCRIZIONI ALL’UNIVERSITA’ PDF Stampa E-mail

Lavoce.info mette in risalto un nuovo studio ("Il sistema universitario: un confronto tra Centro-Nord e Mezzogiorno") che torna sugli andamenti territoriali delle iscrizioni. Il dato da cui partire è l'evidente, progressiva divergenza nell'andamento delle iscrizioni agli atenei delle due aree nell'ultimo decennio (v. grafico) che non dipende né da una diversa evoluzione nella propensione a proseguire gli studi dopo il diploma, né dall'intensificarsi della spesso evocata mobilità degli studenti verso gli atenei del Centro-Nord. Alla base c'è invece una questione demografica: nel Mezzogiorno i giovani nell'età tipica per l'immatricolazione sono diminuiti, mentre nel Centro-Nord hanno continuato a crescere. Inoltre è in causa una carenza di risorse dovuta alla minore capacità contributiva degli studenti.
Nei prossimi 15 anni, secondo le proiezioni dell'ISTAT, il divario nei trend demografici si amplierà ulteriormente, ma il numero di giovani in età "di immatricolazione" scenderà anche al Centro-Nord. A parità di propensione a continuare gli studi, quindi, gli scenari saranno sfavorevoli per tutti gli atenei, decisamente peggiori per quelli del Sud. Nel caso degli atenei meridionali sarà fondamentale accrescere la capacità di attrarre studenti, dato che uno studente del Mezzogiorno su cinque si iscrive al Centro Nord, mentre i flussi nella direzione contraria sono praticamente nulli. Se assumiamo che la quota di immatricolati sulla popolazione giovanile dell'A.A. 2021-2022 rimanga costante al 13,8% anche per i successivi anni, entro il 2041-2042 sarà ragionevole attenderci circa 70 mila immatricolati in meno rispetto a quelli del 2021-2022 (v. grafico) (F: lavoce.info, 14.06.22)