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DA BANCA D’ITALIA UNO STUDIO SU “IL SISTEMA UNIVERSITARIO: UN CONFRONTO TRA CENTRO-NORD E MEZZOGIORNO” PDF Stampa E-mail

Nell'anno accademico 2019/2020, nelle università italiane si sono immatricolati 313mila studenti di cui il 37% residente nelle regioni del Sud. L'anno accademico successivo, nonostante la pandemia, il numero degli immatricolati è aumentato: sono stati 329mila. Negli ultimi anni il numero degli studenti è cresciuto, come era successo negli anni precedenti, ma con significative differenze territoriali. Tra il 2013 e il 2019, infatti, gli immatricolati nelle regioni del Centro-Nord sono cresciuti del 20%, mentre quelli del Sud del 10%.
Nel 2018, un quarto degli studenti del Sud si è iscritto nelle università del Centro-Nord. In termini assoluti si tratta di 25mila studenti ogni anno https://tinyurl.com/5n989jaf. V. grafico.
Lo studio della Banca d'Italia suggerisce lo stanziamento di una "riserva economica" per gli atenei del Sud, soldi distribuiti con criteri che incentivino il miglioramento della didattica. Una riserva di questo tipo potrebbe essere utilizzata per salvaguardare la presenza delle università in territori penalizzati dall'andamento demografico. Se assegnato con criteri di merito, questo fondo ulteriore destinato solo ai territori svantaggiati dovrebbe ridurre la mobilità in uscita e trattenere gli studenti più preparati, in sostanza avrebbe l'obiettivo di interrompere l'attuale meccanismo che alimenta costantemente il divario tra il Nord e il Sud. (F: wwwilpost.it 02.04.22)