Home
DUE STRADE PER IL SISTEMA UNIVERSITARIO? PDF Stampa E-mail

Questo nuovo provvedimento legislativo ("Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti". Legge 8 novembre 2021, n. 163) accentua la caratteristica dell'Università quale istituzione sempre più indirizzata alle esigenze del mondo esterno, della produzione, delle professioni, intesa a tradurre in attività concreta i risultati della ricerca, degli studi e dell'insegnamento. Intenta a seppellire quell'immagine di 'turris eburnea' distante e astratta dalla vita pratica che ha costituito la sua peculiarità per lungo tempo. Terza missione, lauree professionalizzanti, modalità di accreditamento e di valutazione dei corsi di studio, selezione e carriera dei docenti fondata essenzialmente sulle pubblicazioni scientifiche e sui risultati della loro ricerca, e ora le abilitazioni professionali sono tappe di un percorso sempre più versato a questo obiettivo. Tuttavia la più recente definizione legislativa dell'Università, l'art. 1 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, recita ancora: «Le università sono sede primaria di libera ricerca e di libera formazione nell'ambito dei rispettivi ordinamenti e sono luogo di apprendimento ed elaborazione critica delle conoscenze; operano, combinando in modo organico ricerca e didattica, per il progresso culturale, civile ed economico della Repubblica». Una dizione che, ricalcala la visione tradizionale dell'Università ma che evidenzia quanto l'Università sia oggi dinanzi a un bivio. Se enfatizza e ripercorre antichi modelli, o li conserva per inerzia, corre il rischio di perdere contatto con la contemporaneità e il suo dinamismo. Se invece è più propensa a manifestare il suo ruolo decisivo per la crescita dell'economia e la modernizzazione della società, rischia di far evaporare il necessario distacco critico da essa che costituisce, da sempre, il suo precipuo valore culturale. È un crocevia delicato! Da un lato c'è il pericolo di dimostrarsi, o essere considerata, anacronistica. Un'organizzazione ridondante destinata a essere soppiantata in breve, se ne vede già qualche avvisaglia, da organizzazioni che promuovono e trasferiscono 'saperi' in modi più agili e snelli. Dall'altro la fondata preoccupazione di non rappresentare più quello spazio autonomo in cui possa fiorire la vera creatività. Il luogo in cui affluisce il contributo di mille scuole; nel quale la riflessione critica può spaziare, la ricerca è promossa e coltivata soprattutto dall'ingegno e dall'impegno del ricercatore e la formazione offerta è in primo luogo intesa a innalzare il livello culturale della società.
( F: F. Matarazzo, articolo 33 n. 11-12, 2021)