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PARLA LA MINISTRA DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA PDF Stampa E-mail

Il Foglio ha pubblicato l'intervista di Annalisa Chirico alla ministra dell'università e della ricerca Maria Cristina Messa, di cui si riportano le affermazioni salienti.
"Per la prima volta abbiamo un vero piano di investimento per l'università: è un momento magico". "Chiamate dirette negli atenei? Sì, ne servono di più"."Ai miei figli dico: inseguite i vostri sogni con realismo. Una distinzione netta tra ricerca di base e applicata non esiste, le due si alimentano a vicenda, quello che serve è premiare di più chi ha idee innovative". "Noi puntiamo a incrementare la mobilità dei talenti tra gli atenei a livello nazionale ed europeo. Dobbiamo creare uno spazio di ricerca europeo che consenta ai nostri ricercatori di acquisire esperienze all'estero e all'Italia di risultare attrattiva per chi viene da fuori. E' necessario parificare lo stato giuridico del ricercatore. La Carta del ricercatore europeo fissa principi fondamentali ma va resa più concreta: senza un minimo di garanzie comuni su pensionamento e assistenza sanitaria un ricercatore non si trasferisce all'estero". "Il problema dei bassi salari riguarda ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo. Senza un supporto di qualità, il ricercatore passa l'80 per cento del tempo tra le carte bollate, abbiamo un personale altamente qualificato, addirittura con dottorati di ricerca, stipendiato con mille euro al mese".
"La ricerca è l'ancella di ogni Finanziaria, per anni abbiamo potuto rinnovare soltanto il venti per cento del personale universitario, i tagli hanno interrotto un'intera generazione. Oggi però le risorse ci sono, servono le riforme". "Abbiamo introdotto le lauree abilitanti e la possibilità di iscriversi a più corsi di laurea. L'applicazione del codice degli appalti all'università ha imposto l'obbligo dei bandi di gara per individuare l'azienda che sviluppi un brevetto: ciò appesantisce l'attività di ricerca con paletti burocratici che vanno rimossi".
"Dobbiamo rendere le procedure più veloci responsabilizzando gli atenei". Come? "Aumentando la premialità sulla base del reclutamento. Chi attrae i cervelli migliori merita più finanziamenti, e poi incentiviamo la mobilità, anche per chiamata diretta". Si allargherà così il divario tra nord e sud? "In Italia il panorama è a macchia di leopardo, ma indubbiamente il meridione presenta un deficit di attrattività, condizionato anche dal territorio e dalle opportunità economiche". Da che cosa dipende la scarsa presenza delle ragazze nelle facoltà Stem? "In realtà, frequentano volentieri i corsi di Matematica mentre sono poche nelle facoltà di Informatica e Ingegneria. E' un retaggio culturale sul quale dovremmo intervenire con la scuola e con la società civile, dalle associazioni a Confindustria. Nell'approccio all'università serve realismo". (F: A. Chirico, intervista alla ministra dell'UR, Il Foglio 11.06.21)