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RECOVERY E RICERCA. SECONDO ROARS QUEL CHE MANCA È MOLTO PIÙ DI QUEL CHE C’È PDF Stampa E-mail

"Nell'ambito dell'attuale bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato dal Consiglio dei ministri del Governo Conte a metà gennaio e inviato al Parlamento, la ricerca sembra destinata a ricoprire il ruolo che, purtroppo, le è "tradizionale". Essa viene evocata, a parole, da tutti, ma non risulta ancora centrale se posta in competizione con altro. Per quanto sia difficile esercitarsi in una contabilità minuta circa il complesso delle scelte e delle risorse attribuibili al tema ricerca, anche per le limitate descrizioni e le assenti giustificazioni dei progetti indicati, si può provare a leggere il tutto inquadrandolo con quanto contenuto in altri due documenti di programmazione e di indirizzo, sostanzialmente contestuali, che associano la visione "straordinaria" del documento predisposto per l'Europa alla gestione "ordinaria" pensata per l'Italia, ovvero la legge di bilancio 2021 (LB), approvata a fine dicembre dal Parlamento, e il Programma Nazionale di Ricerca 2021-2027 (PNR), approvato dal CIPE a metà dello stesso mese". (F: A. Silvani, Roars 17.2.202). Testo integrale > https://tinyurl.com/1m7tpojc