Home 2010 12 Ottobre Alla Camera emendamenti significativi in extremis al DDL Gelmini
Alla Camera emendamenti significativi in extremis al DDL Gelmini PDF Stampa E-mail
Mentre il vertice delle forze di maggioranza tenutosi al Senato il 5 ottobre ha stabilito, tra l’altro, di accelerare l'iter del provvedimento sulla riforma dell'università, era partita la corsa contro il tempo per impedire che la riforma dell'università finisca su un binario morto. Sono stati presentati circa 600 emendamenti. Una decina quelli di sostanza che recano la firma della relatrice Paola Frassinetti (Pdl), tra cui l'atteso "paracadute" per 9mila ricercatori che diventeranno associati entro il 2016. Tale proposta di modifica, concordata con il ministro Gelmini, prevede un duplice intervento. Da un lato, sarà assicurata «la chiamata di 1.500 professori di II fascia per ciascuno degli anni dal 2011 al 2016»; dall'altro, verranno adeguati, in base a una valutazione basata sul merito, gli stipendi per professori e ricercatori «che devono ancora effettuare la prima progressione di carriera». Così da far recuperare ai più giovani una parte delle risorse perse con il blocco degli scatti contenuto nella manovra estiva. L'emendamento Frassinetti stima inoltre il costo delle due misure (su cui l'ultima parola spetterà comunque al Tesoro). Si tratta di circa 1,7 miliardi da qui al 2016 a cui si aggiungeranno 480 milioni all'anno dal 2017 in poi. Ma ci sono anche altre due proposte della relatrice: la possibilità che a scegliere i futuri associati saranno non solo gli ordinari ma anche gli associati stessi presenti in un determinato ateneo; il diritto per gli studenti che si laureeranno in tempo e con il massimo dei voti di non restituire il prestito d'onore previsto dal futuro fondo per il merito. L'emendamento presentato dalla presidente della commissione Valentina Aprea (Pdl) attribuisce a un comitato di garanti – scelti non più dal ministro ma secondo criteri di peer review – il compito di scegliere i progetti da finanziare tramite Firb (fondo ricerca di base) e Prin (progetti d'interesse nazionale). Il commissario di Fli, Claudio Barbaro, ha proposto un emendamento affinché ciascun ateneo, a seconda delle proprie esigenze, possa stabilire in maniera autonoma l’importo delle tasse universitarie per gli studenti e la deduzione dell’80% delle eventuali donazioni agli atenei da parte dei privati a partire dal 2012. il Pd ha presentato il suo ”pacchetto di emendamenti”, chiedendo, in particolare, la cattedra per i ricercatori a tempo determinato dopo 6 anni di esperienza e la ripartizione del 50% dei finanziamenti destinati agli atenei secondo i risultati conseguiti. Altro punto ”chiave” per i democratici, il raggiungimento per l’Italia del livello medio Ocse di investimenti per il sistema universitario.