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DIDATTICA IN FORMA MISTA (BLENDED) PDF Stampa E-mail

Nelle ultime settimane, molti atenei italiani e stranieri stanno decidendo come affrontare il prossimo anno accademico, per fare fronte all'emergenza sanitaria e alle norme di distanziamento sociale che continueranno a essere necessarie se si verificherà una seconda ondata di contagi in autunno. Le linee di indirizzo del ministro Manfredi sull'attività nel prossimo semestre prevedono il ricorso alla didattica in forma "mista". Ma cosa significa "mista"? Vi sono atenei che stanno interpretando questo concetto distinguendo tra attività da svolgere in presenza (in particolare i laboratori) e attività da svolgere in modalità telematica (in particolare le lezioni frontali). A Bologna, invece, per didattica mista si intende la formula secondo cui il docente lavora in aula con alcuni studenti ed è simultaneamente collegato online con altri studenti che seguono da remoto, una scelta sottoscritta anche dal ministro Manfredi in un'intervista del 7 giugno, facendone una linea guida per tutte le università italiane. Per attuare questa formula, già deliberata e pubblicizzata dagli organi dell'Ateneo di Bologna, sono stati investiti ben tre milioni di euro, allo scopo di dotare le aule della necessaria attrezzatura tecnologica. (F: S. Saccani, Red.ne Roars 29.06.20).
In questi giorni si parla molto di didattica "blended" (la trasmissione in streaming delle lezioni erogate "in presenza" nelle aule, con un ridotto numero di studenti ammessi nelle stesse). Molti improvvisano e pochi fanno i conti con i limiti fisici e tecnici di questa modalità di erogazione. In questo articolo, Angelo Farina, docente di Applied Acoustics presso l'Università di Parma, spiega perché le problematiche acustiche ed illuminotecniche della didattica cosiddetta "blended" determinano sistematicamente un peggioramento qualitativo rispetto a lezioni in streaming effettuate da casa. Queste ultime sono a loro volta inferiori qualitativamente alla lezioni pre-registrate e liberamente scaricabili in modalità asincrona. Pur ritenendo non auspicabile l'erogazione di lezioni in streaming dalle aule, l'articolo offre una serie di indicazioni per cercare di garantire almeno una decente qualità dei segnali audio e video trasmessi. L'autore, resta però fermamente convinto che, nell'impossibilità di tornare alla normale attività didattica tutta in presenza, nel prossimo semestre sia meglio puntare su una didattica basata su lezioni frontali pre-registrate, su sessioni interattive con gli studenti di tipo "ricevimento" e di tipo "laboratorio", e sulla messa a disposizione degli stessi dei files video liberamente scaricabili contenenti sia le prime che le seconde. Lasciando le aule vuote, sinché non si potrà finalmente tornare tutti assieme, senza restrizioni. (F: A. Farina, Roars 30.06.20). Per saperne di più sui pro e contro la didattica blended si legga l'articolo di Farina e i suoi numerosi commenti https://tinyurl.com/y69oxb4z
Accedendo a UniBo online Digital Learning http://online.unibo.it/, nella nuova sezione didattica mista, sono a disposizione un video tutorial sulla nuova piattaforma "Virtuale" che illustra l'uso delle nuove attrezzature d'aula, e alcuni altri video realizzati in collaborazione con il Centro per l'innovazione didattica che forniscono interessanti spunti sulle modalità di comunicazione didattica rese possibili dai nuovi strumenti. Per gestire in sicurezza l'attività didattica con particolare attenzione alla salute comune, in collaborazione con i Dipartimenti di Sanità pubblica delle ASL di riferimento, si stanno recependo e adattando alla peculiare realtà di UniBo le indicazioni del DPCM del 7 settembre scorso sulla gestione di casi confermati e sospetti di covid-19 nelle nostre aule. (F.: Rettore UniBo)