Home 2020 30 marzo RICERCA (2). VALUTAZIONE DELLA RICERCA LA QUESTIONE DELL’OPEN ACCESS E LA NUOVA VQR
LA QUESTIONE DELL’OPEN ACCESS E LA NUOVA VQR PDF Stampa E-mail

La nuova VQR pone una serie di condizioni agli atenei e ai ricercatori affinché garantiscano che i prodotti siano consultabili liberamente. Richiesta di per sé corretta. Peccato che sia retroattiva mentre attualmente molti lavori pubblicati sulle riviste più prestigiose si possono leggere solo a pagamento o comunque dopo un periodo di embargo di un paio d'anni. Gli editori come Elsevier e Springer non solo si fanno pagare per pubblicare un paper ma poi impongono alle università di sottoscrivere costosi abbonamenti per poterli leggere. «Se poi si vuole renderli immediatamente accessibili a tutti, bisogna sborsare altro denaro, perché le case editrici naturalmente si fanno pagare per liberare un prodotto dal copyright o dall'embargo», spiega il presidente del Consiglio universitario Antonio Vicino. «La questione dell'Open Access non può essere lasciata sulle spalle dei ricercatori ma va affrontata dal governo contrattando direttamente con gli editori. In Svezia lo hanno già fatto: prima hanno cancellato tutti gli abbonamenti; poi si sono seduti a un tavolo con Elsevier e hanno contrattato un prezzo ragionevole per renderli consultabili pubblicamente. Da noi invece si vuole fare l'Open Access senza soldi». (F: O. Riva, CorSera 21.03.20)