Home 2020 25 gennaio SISTEMA UNIVERSITARIO UNIVERSITÀ. COME SI SONO EVOLUTE
UNIVERSITÀ. COME SI SONO EVOLUTE PDF Stampa E-mail

Tra statali e privati, l'Italia annovera 98 atenei universitari sparsi su tutto il territorio nazionale. In ogni regione italiana è presente almeno un'università, ma ve ne sono alcune – come la Lombardia e il Lazio – che ne contano più di dieci ciascuna. Dei 67 atenei statali, 8 hanno sede in Lombardia, 7 in Toscana e 6 in Lazio e Campania. Dei 31 istituti privati, invece, quasi due terzi sono concentrati nel Lazio (13) e in Lombardia (7).
Alcuni atenei presentano delle peculiarità che li differenziano da quelli "classici": tra le 67 università pubbliche si annoverano infatti tre scuole di formazione dottorale (il Gran Sasso Science Institute, la SISSA di Trieste e l'IMT di Lucca), altre tre scuole superiori universitarie (la Normale e il Sant'Anna a Pisa e lo IUSS a Pavia) e due università per stranieri (a Siena e Perugia). Tra i 31 atenei privati, invece, si contano una sola università per stranieri (a Reggio Calabria) e ben undici università telematiche, di cui più della metà (6) hanno la propria sede centrale nel Lazio.
Scienze mediche (codice 06) è l'area che conta più accademici sia nelle università statali che in quelle private, con 8119 docenti nelle prime e 747 nelle seconde (al 31 dicembre 2018). Nelle università pubbliche il secondo posto spetta a ingegneria industriale e dell'informazione (area 09) con 5359 docenti, mentre la medaglia di bronzo va a scienze biologiche (area 05) con 4552 accademici. A chiudere la classifica delle università statali è il ramo delle scienze della Terra (04) con 1023 tra professori e ricercatori, preceduto da quello delle scienze politiche e sociali (14) con 1465 docenti nelle università statali.
L'assunzione di ricercatori a tempo determinato a partire dal 2005 non è bastata a impedire il sovvertimento della struttura piramidale che contraddistingueva la gerarchia accademica: se nel 2000 i ricercatori totali erano più degli associati, che a loro volta erano più degli ordinari, al 31 dicembre 2018 sono gli associati (19.676) ad essere più numerosi dei ricercatori (18.836). Questi ultimi nel loro complesso sono cresciuti di oltre 6 mila unità dal 2000 al 2012, per poi diminuire e tornare, per via dei tagli che hanno colpito il mondo della ricerca accademica, agli stessi livelli del 2000.
Negli atenei statali le donne rappresentavano il 29% del corpo accademico al 31 dicembre del 2000, mentre 18 anni dopo tale quota è salita al 38,1%. Questa crescita ha riguardato tutte le posizioni accademiche: sempre restando nelle università statali, le ordinarie sono cresciute dal 13,4% al 24%, le associate dal 27,9% al 38,5% e le ricercatrici a tempo indeterminato dal 41,9% al 49,4%.
Evoluzione delle cariche accademiche nelle università statali (2000-2018): https://app.flourish.studio/visualisation/994323/edit (F: N. Berti, A. Vernetti, flourish.studio 25.11.19)