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CARRIERA DEL DOCENTE MEDICO: 20 ANNI DI STUDI E DI PRECARIATO PDF Stampa E-mail

A fronte di un forte decremento di professori ordinari (-32%: da 18.938 a 12.929) e di ricercatori a tempo indeterminato (-37%: da 25.587 a 16.026), con una sostanziale tenuta dei professori associati, registriamo solo una lenta acquisizione di ricercatori B (soltanto 1.809 unità, nonostante il "piano straordinario ricercatori B" introdotto con la legge finanziaria 2015), ben lontana – anche laddove tutti acquisissero l'ASN e transitassero nel ruolo dei professori associati – dal poter compensare la fuoriuscita di oltre 15.500 docenti di ruolo! Il primo dato che salta immediatamente all'occhio è la sproporzione tra il numero di assegnisti di ricerca e i ricercatori a tempo determinato. Fenomeno che, in realtà, ha una semplice spiegazione: l'attivazione di un assegno di ricerca non richiede all'Ateneo di "spendere" punti organico (corrispondenti alle risorse da impiegare per il reclutamento di un ricercatore) e costa anche molto di meno, per cui l'amministrazione universitaria non ha particolari vantaggi nel reclutare un ricercatore A rispetto ad un assegnista.
Il secondo dato è che, se si vuole invertire la tendenza ed evitare la desertificazione della docenza universitaria, è assolutamente necessario provvedere al più presto ad avviare un grande piano pluriennale di reclutamento di ricercatori B, la sola figura che, per l'attuale normativa, permette la stabilizzazione e l'ingresso in ruolo dei tanti precari che stanno, con il loro lavoro ed impegno, contribuendo in modo significativo all'esistenza stessa delle nostre università. Servirebbero almeno 5000 posti all'anno per i prossimi 3 anni, in modo da riportare nel 2021 la numerosità del corpo docente allo stesso livello del 2010. Particolarmente seria appare la situazione nell'area medica, dove le generazioni di trentenni e quarantenni vengono bruciate da un iter ad ostacoli. Facciamo due conti: 6 anni per la laurea, 5 per la specializzazione, 3 per il dottorato di ricerca, 3 di assegni o di ricercatore-A e poi 3 di ricercatore B. In tutto un percorso di 20 anni di studi e di precariato - per un "giovane" giunto ormai alla soglia dei 40 anni - che non è detto che si traduca sempre in un'assunzione in ruolo. (Fonte: huffingtonpost.it 12-12-18)