Home 2010 06 Giugno Rientro dei cervelli. Incentivi fiscali
Rientro dei cervelli. Incentivi fiscali PDF Stampa E-mail
La Camera dei deputati ha approvato il 25-05-2010, con 485 sì e 5 astenuti la proposta di legge bipartisan (tra i primi firmatari Enrico Letta del Pd e Stefano Saglia del Pdl) sugli incentivi fiscali per giovani talenti che scelgono di tornare in Italia a lavorare. «È significativo e decisamente di buon auspicio - afferma Enrico Letta - che, in una giornata segnata ancora una volta dalla crisi economica e dalla durezza delle sue conseguenze, si sia giunti ad approvare con una larghissima maggioranza un testo legislativo che pensa al futuro dell'Italia, alla sua capacità di guardare lontano e di essere nuovamente attrattiva per quei tanti talenti giovani che oggi sono all'estero e che vorrebbero poter tornare a dare un contributo al proprio Paese». L'agevolazione è rivolta agli under 40, studenti e lavoratori, italiani e comunitari e consiste in una sostanziale riduzione delle imposte fino al 2013. In particolare, i redditi da lavoro dipendente, d'impresa e di lavoro autonomo percepiti da coloro che rientrano, saranno imponibili nella misura del 20% per le lavoratrici e del 30% per i lavoratori. Va detto che l'aula ha limitato la misura all'Irpef mentre la versione della commissione finanze riguardava tutte le imposte sui redditi. Il nuovo beneficio, inoltre, non è cumulabile con quelli già previsti per i ricercatori. Per agevolare il rientro le pratiche amministrative necessarie saranno svolte dalle sedi consolari, inoltre l'Italia si impegna a fare accordi bilaterali previdenziali per consentire la totalizzazione dei contributi con i paesi esteri. Il Parlamento, insomma, sembra davvero intenzionato ad arginare l'esodo dei talenti che caratterizza il nostro paese. «Negli ultimi dieci anni - racconta l'ideatore della proposta Guglielmo Vaccaro, del Pd - abbiamo visto partire 50.000 giovani laureati che potrebbero considerare la possibilità di tornare anche grazie a questi incentivi. Si pensi - prosegue Vaccaro -che il costo sostenuto dal nostro paese per formare questi talenti è pari a 5 miliardi di euro». La proposta di legge ora passa al Senato dove, si spera, riesca ad avere un iter altrettanto facile. Come ha sottolineato il ministro della gioventù Giorgia Meloni questo provvedimento dà un messaggio importante per il merito e per il metodo: «Nel merito si tratta di un segnale forte ai giovani talenti italiani, nel metodo è il frutto di un lavoro trasversale compiuto dai giovani deputati di maggioranza e opposizione insieme». Anche la relatrice del provvedimento Alessia Maria Mosca pone l'accento sulla convergenza tra maggioranza e opposizione «spero - afferma - che costituisca un esempio per le future riforme che attendono il parlamento». (Il Sole 24 Ore 26-05-2010)