Home 2016 20 ottobre VARIE SUL RIDIMENSIONAMENTO DELLE DISCIPLINE FILOSOFICHE
SUL RIDIMENSIONAMENTO DELLE DISCIPLINE FILOSOFICHE PDF Stampa E-mail

Non può più essere eluso il problema del dissanguamento differenziato dei diversi settori dell’insegnamento e della ricerca universitari. Questa osservazione, che vale in generale per l’intera area umanistica, trova nei settori filosofici una delle sue evidenze più macroscopiche. Filosofia e teoria dei linguaggi, rispetto ad alcuni anni fa, è addirittura in crescita, ma si trattava di un settore di dimensioni contenute rispetto al totale. Dal 31 dicembre 2008 ad oggi (16 settembre 2016), il numero dei docenti ordinari e associati e dei ricercatori di Filosofia Teoretica, Filosofia Morale e Storia della Filosofia è passato (dati MIUR) da 757 a 520 (ai quali si aggiungono due straordinari a tempo determinato). Ed è drammatica la contrazione del numero dei ricercatori, nonostante il passaggio per i nuovi assunti da un ruolo a tempo indeterminato alle diverse tipologie di rapporto a tempo determinato previste dalla nuova normativa: sempre nei tre settori indicati, si è passati da 282 a 149 ricercatori. Il ridimensionamento delle nostre discipline è probabilmente inevitabile. Ma proprio per questo Governo e Parlamento devono dirci se si intenda o no fissare un punto di arresto di questa dinamica. Qual è il numero di professori di filosofia per i quali si ritiene che possa esserci posto nelle università italiane? Il 50, il 30, il 10 per cento del numero di quelli che erano in servizio appena 8 anni fa? La prima soglia, in alcuni settori, sarà raggiunta e superata entro pochi anni. Si possono discutere le modalità di una nuova organizzazione di corsi e sedi, ma non è accettabile che la distruzione di una tradizione e di un intero ramo del sapere avvenga alla chetichella, senza che il potere politico se ne assuma a viso aperto la responsabilità. Questo è il primo dovere che abbiamo nei confronti dei nostri giovani. (Fonte: S. Semplici, Roars 19-09-16)